È il 1989, dopo due EP e il primo vero album "Ultramega Ok", esce "Louder Than Love". Sono ancora i primi Soundgarden, quelli incazzati, ancora più incazzati di "Badmotorfinger". La formazione vede il cantante Chris Cornell, il chitarrista Kim Thayil, il bassista Hiro Yammamoto e il batterista Matt Cameron.

Non è un mistero la grande influenza che Black Sabbath e Led Zeppelin hanno avuto su questa band e se siete dei fan degli ultimi Soundgarden, quelli più soft, questo disco potrebbe farvi storcere il naso. Gli acuti di Cornell sono pazzeschi, forse il giovane frontman esagera, ma le sue qualità sono indiscutibili. La chitarra di Tahyil è letteralmente impazzita, riuscendo a creare muri impenetrabili di riff. Si passa per bordate come la quasi metal Gun, Get On The Snake, Full on Kevin's Mum e la presa in giro Big Dumb ad altre con una struttura più complessa come l'opener Ugly Truth, Hands All Over e Loud Love. Ma se il ritmo cambia, lo stato d'animo è sempre quello, scuro, tetro, sospeso in una atmosfera crepuscolare.

Anche se ancora non abbiamo il gruppo maturo e più originale dei successivi capolavori "Badmotorfinger" e "Superunknown", "Louder Than Love" rimane comunque un buonissimo album, sicuramente da avere.

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