Lo sanno tutti (o quasi) che la musica grunge è ibrida. C'è dentro rock, punk, metal. Ora, mettiamo il caso che a tutto 'sto bordello uno ci aggiunga una dose di melodia, chissà cosa ne viene fuori.
Beh, ne viene fuori un ciddì-capolavoro come Superunknown, quarta fatica degli americani Soundgarden, un ciddì capace di darti una cazzo di scossa, o buttarti giù di morale.
Accattivante già dalla copertina (e dici niente), Superunknown è energico, cazzuto, tenebroso, convincente. Al primo ascolto ti cattura, al secondo ti piace, al terzo ti appassiona; qua dentro non c'è grande innovazione, ma c'è estro e qualità, roba che non si vende al mercatino.
C'è tutto il talento della band nella ballad psichedelica Black Hole Sun, dall'atmosfera malinconica e nostalgica; c'è l'estro nel capolavoro Head Down, un'idea (vagamente) psichedelica accompagnata da un sussurro di voce; c'è il casino della title-track, riff hard rock, voce dannatamente bella, batteria e basso che picchiano duro; Mailman, cazzo, trasmette angoscia, vibra coinvolgente su quel riff metal che opprime. Eppoi come sorvolare sulla track più rabbiosa del ciddì. . . Let Me Drown dà spettacolo, sfoggia un riff violento e una voce energica, sai già che ti ricorderai quel motivo.
Rimane anche My Wave, un rock un po' contaminato, che a tratti sembra (persino) un pop-rock.
E così è tutto. Col cazzo.
Parte Spoonman, ancora hard-rock moderno, e si va avanti; cambiamo pure genere, col punk di Kickstand che accellera i ritmi, velocizza, senza inutili tecnicismi. C'è la sorpresa di Half, che con quei suoni e quel cantato sommesso scopre sonorità lontane, orientali. Eppoi, un'altra meraviglia. Angoscia, oppressione, disagio si mescolano in 4th Of July, che ti disarma in partenza, con quel riff fastidioso e prepotente. Mi fa un effetto simile Heroin, lì ti senti claustrofobico.
Sembra perfetto 'sto ciddì, ma alla fine (purtroppo) non lo è. Manca qualcosa, è vero: forse un po' di rabbia, di immediatezza in più che l'avrebbero elevato ai massimi livelli. Forse si tratta di intuizioni. Ma tant'è, sono passati dodici anni, godiamocelo fino in fondo. Perché Superunknown merita, ebbasta. Con buona pace dei detrattori.
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