Un dischetto che deve essere descritto con poche parole.
Due parole sicuramente poco hanno a che fare con queste canzoni, L'estate e Gesù.
Urgenza espressiva che toglie il fiato, vicini alla nuova buia nebbia che sta arrivando dal Nord Europa.
Ragazzi che hanno ascoltato molto Post Punk, e suppongo abbastanza Punk.
Prendere la claustrofobia dei primi Joy Division, giusto per dare delle coordinate, abbinatela alla rabbia tangibile dei nostri tempi, chiudete dei ragazzi che vogliono sfogare il loro malessere in uno studio, registrate il loro rabbioso sfogo in lo-fi: SOVIET SOVIET.
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