"To Cut A Long Story Short": il singolo posto in apertura, che era uscito qualche mese prima dell'album, sintetizza in 3 minuti e 20 secondi la linea musicale dell'intero lavoro, secco e minimale ma ricco di grande fantasia ed eleganza. Il suono ha dei richiami evidenti al Post-punk che imperava in quei giorni dei primi '80, ma tutto sommato è riletto in una chiave decisamente Pop-rock, che con qualche sintetizzatore di troppo arriva a definire un nuovo sound fresco ed immediato, etichettato come "New Romantic". L'esplosione di tale fenomeno è stata resa celebre, oltre che dagli Spandau, anche dal mitico successo dei finto-rivali Duran Duran, che contemporanemante se ne stavano uscendo sul mercato con il loro L.P. omonimo.

"Journeys to glory" presenta comunque una musicalità semplice ed un gusto per gli arrangiamenti alquanto minimale, specie nelle parti di chitarra, come testimonia l'orecchiabile "Reformation", seguita a ruota dal Post-punk minimale di "Mandolin". "Muscle Bound" è una specie di lagna marciante, con i cori dei nostri che definiscono un ritornello abbastanza convincente, seppure reso straniante dalla musicalità particolare del brano. La rotta dell'album pare quindi essere in discesa, ma ecco che la strumentale "Age Of Blows" (stupenda dimostrazione di melodie epiche) e "The Freeze" riportano il suono su livelli soddisfacenti, sospeso fra minimalismo, romanticismo e freschezza. A mio parere poi le tracce migliori di questo secco esordio sono le ultime due: "Confused" e "Toys". La prima è un rock melodico intriso di synth e dominato dalla voce teatrale (e sottovalutata) di Tony Hadley, la seconda invece parte subito epicheggiante, con un ritornello eseguito senza voce e sostituito da un fantastico riff di chitarra, che dona al brano una forte componente trionfante, resa esplicita nel finale dominato dai cori e dal sintetizzatore.

Un disco che mi è piaciuto all'istante, e che secondo il mio parere è molto più originale di quanto sembri all'apparenza. Certamente non toccherà la perfezione (a livello di produzione e di scrittura) di colleghi come Duran Duran, Japan e Talk Talk, ma comunque risulta essere un tassello importante per l'espolosione di un nuovo sottogenere che ha influenzato decine di artisti negli anni a venire.

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