C'era una volta un gruppo, gli Sparklehorse (un gruppo degenere, in senso matematico, composto praticamente da una sola persona, Mark Linkous) che un bel giorno tirò fuori dal cappello un album dal nome alquanto originale:
Vivadixiesubmarinetransmissionplot.
Tale album parlava di cuori di tenebra, di lacrime sulla frutta fresca, e aveva come titolo di uno dei suoi brani cardine una frase pronunciata da Roberto Benigni in Daunbailò (E' un "Triste e Meraviglioso Mondo, it's a "Sad and Beautiful World").
Forse a causa del titolo bizzarro (che ricordava molto lo Swordfishtrombones di Tom Waits, non a caso uno dei suoi idoli, insieme al già menzionato Roberto Benigni), forse a causa della bellissima musica che conteneva (un country/folk leggermente acido e molto suggestivo), l'album fu notato dagli addetti ai lavori e dal leader di un gruppo allora molto in voga, i Radiohead.
Furono proprio questi ultimi che un bel giorno, in segno di stima, decisoro di portarseli (lo) in tournè attraverso l'inghilterra, come gruppo spalla.
E qui inizia la storia dell'album che mi accingo a recensire.
Fu infatti proprio durante una delle tappe a Londra di questa tournè che la Nemesi (immagino sappiate sia l'invidia degli dei nei confronti delle fortune umane) fece la sua comparsa sulla scena.
Si presentò una notte sotto forma dell' assunzione, involontaria pare, da parte di Linkous, di un overdose di antidepressivi e tranqullanti. E del conseguente coma, a prima vista irreversibile.
A quel punto, al momento del ricovero di urgenza di Linkous nella clinica Saint Mary di Londra, come in Sliding Doors, c'erano due possibilità per il futuro della storia:
- La morte eroica di un'altra vittima del malessere giovanile, ed un nuovo Nick Drake per commemorazioni future
- Una guarigione insperata, ed un tizio che si trova a recensire dopo sette anni il secondo album degli Sparklehorse, su un sito di interscambio di recensioni musicali.
Good Morning Spider, album che nasce proprio da quella esperienza traumatica londinese di Linkous (dopo l'incidente rimase paralizzato per un anno intero su una sedia a rotelle prima di riacquistare l'uso delle gambe), ha come dichiarate fonti di ispirazione due album di Tom Waits: il succitato Swordfishtrombones e Bone Machine.
E della filosofia alla Tom Waits di Bone Machine ("È bello a volte sentirsi un insetto che tutti possono schiacciare", va bè contento lui) è intriso tutto l'album.
Album che inizia con un brano dall'impatto molto forte: pennate di chitarra estremamente veloci e violente e voce distorta (Pig: "I want to be a Pig, I want t o fuck a car"). Procede poi con due brani dolcissimi (Painbirs, citazione nel titolo di Rainbirds di Tom Waits, e Saint Mary, chiaramente inspirata alla degenza nella clinica omonima e dedicata al suo corpo medico) continua fra ballate "sbarazzine" (ma solo a livello musicale) degne dei T. Rex di Marc Bolan (Sick Of Goodbye e Hundred Of Sparrows, quest'ultimo con il bellissimo verso "Tu vali migliaia di passeri.."), passando per alcuni brani di una straziante malinconia a mio parere con pochi paragoni nel panorama musicale se non forse il Neil Young della bellissima Philadelphia del film omonimo (come Sunshine: "Ho aperto i miei occhi ed ho visto la luce del sole. È stata fuori tutta la notte per rilassarsi e sdipanarsi"; oppure Come on In, un valzer che sa di lieder, basato su una preghiera: "Ora mi stendo per dormire, Ti prego di custodire la mia anima, se morissi prima di svegliarmi, portala via con Te").
Per capire gli altri temi dominanti (la lontananza da casa, la voglia di fuggire dalla vita quando sembra che la vita non ti voglia più o che sfugga, il malessere personale esteso a malessere cosmico che porta ad una sorta di solidarietà con tutte le cose animate ed animate dell'universo) basta la traduzione di altri titoli: Buon Mattino Ragno, Scatola di Stelle, Sole Crudele, Fantasma del suo sorriso, e così via.
L'ultima nota è ancora sulla voce di Linkous.
Essa ricorda, almeno in alcuni brani, la voce del già citato Marc Bolan (con il suo stampo glam, come ad esempio in Sick Of Goodbyes, brano che a me ricorda molto a livello musicale Telegram Sam dei T. Rex).
La cosa che però sicuramente colpisce (almeno per me è stato così) è come Linkous riesca a modurarla (a volte anche con l'ausilio di effetti inseriti in sala di registrazione, ma vi garantisco che dal vivo è altrettanto suggestiva) facendo sì che il suo tono vocale oscilli fra il maschile, il femminile, e anche l'infantile in maniera soave attraverso tutte le canzoni.
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