Il tipico garage all'americana. Quelli che trovi appena fuori le grandi metropoli, costruiti adiacenti all'abitazione, dove spostata la macchina sul vialetto, ogni yankee che si rispetti passa gran parte del suo tempo libero.

In questo scenario così familiare ci immaginiamo the one-man-band degli Sparklehorse intento a confezionare le 13 perle del suo nuovo lavoro.
Sentendo parlare Mark Linkous ci accorgiamo che tutto ciò non è poi così lontano dal vero. Lui nella sua Virginia il garage che all’occorrenza si trasforma in un intimo studio di registrazione lo ha veramente.

Allora senza piú freni continuiamo con la nostra immaginazione. Canzoni come "It’s A Wonderful Life", "Apple Bed" , "Eyepennies" brillano di luce notturna e sembrano essere state composte in una delle tante ore insonni di Mr. Linkous mentre "Piano Fire" e "Gold Day" trovano perfetta collocazione nella tipica domenica passata con gli amici davanti al barbecue.

Canzoni pop-rock che vanno ben oltre il compitino di consegnarci melodie da canticchiare ma che trovano nell’imprevedibile e sfuggente arrangiamento del suo compositore bellezza senza eguali. Raccolta di ottime composizioni e parata di incredibili ospiti. Pj Harvey, Nina Persson, Tom Waits aggiungono maggior spessore e interesse a tutto il lavoro.

"It's A Wonderful Life" è quanto di meglio potete trovare nell'ambito degli album "fatti in casa" ed è la prova inconfutabile di come, armati di grande passione, si possa ancora far emozionare l'ascoltatore.

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