Dalle ceneri degli At The Drive In nascono Mars Volta e Sparta. Quest'ultimo gruppo nato dall'idea di Jim Ward esordisce facendo una buona impressione alla critica con -Wiretap Scars-.
Nel 2006 esce "Threes", un cd denso di chitarre pungenti, riff ripetuti e molto di già sentito. Difficile è infatti ascoltare "Threes" senza fare citazioni. Le sonorità alt-rock ricordano spesso gli U2 di Bono e co. e in alcuni tratti, in quelli più soavi, i Coldplay.
L'album nel complesso è pienamente sufficiente anche se, come accennato, non offre nulla di nuovo alla "già troppo ricalcata" musica di inizio secondo millennio. Seguendo una linea generale sembra che la qualità abbia un calo rilevante traccia dopo traccia. Gli inizi sono infatti promettenti, lasciando fuori l'imbarazzante "Tacking Back Control", canzone singolo di un malgusto incredibile con echi di punk semplicemente fastidiosi. Nella prima metà di "Threes" troviamo in fin dei conti spunti a dir poco apprezzabili. "Unteatrable disease" non dispiace affatto e "Crawl" prosegue sulla stessa linea. "Unstitch your mouth" è probabilmente il momento più alto del disco insieme ad "Atlas", perla semi-acustica che sembra uscita da "The Bends" dei Radiohead e "The most vicious crime". Sentendo il disco molte volte ci si chiede come questo gruppo riesca ad alternare sonorità noiose e stucchevoli a pezzi di un gusto raro. La genuina "Erase it Again" è un esempio dell'ultimo aspetto e probabilmente segna il giro di boa. La seconda metà del disco è come riascoltare le prime tracce da capo. L'inutilità di "Weather The Storm" è sconvolgente come la canzonetta da teenager qual'è "False Sart". Il finale, "Transalations", riprende un intro alla Matthew Bellamy e conclude un lavoro antitetico sotto molti aspetti.
Il lavoro sembra sufficiente ma il disco anche dopo svariati ascolti lascia ben poco. Va inoltre annotato il fatto che la band dal vivo non sembra affatto un gruppo coeso e all'altezza di diventare qualcosa di rilevante. Nei set elettrici siamo sul salvabile, ma nelle esecuzioni acustiche il livello è dilettantistico e viene da chiedersi se l'attuale cantante degli Sparta non abbia peccato di superbia nel tramutarsi da chitarrista degli At The Drive In in prima voce.
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