L’ultimo concerto dei Beastie Boys è stato il 12 Giugno 2009 al Bonnaroo Festival in Tennessee. Quando lasciano il palco, dopo aver chiuso con il loro cavallo di battaglia “Sabotage”, la folla è in delirio. Nessuno ancora immagina che quella purtroppo rimarrà la loro ultima esibizione dal vivo: pochi anni dopo infatti, il 4 Maggio 2012, un cancro si porta via Adam MCA Yauch e mette la parola fine alla quasi trentennale carriera dei Beasties.
Nel 2018 Mike D e Ad-Rock, al secolo Michael Diamond e Adam Horovitz, hanno pubblicato un libro di memorie, “Beastie Boys Book”, ma proprio non ci si vedevano ad affrontare un tipico tour promozionale nelle librerie, firmando dediche e rispondendo alle domande. Basta una chiamata al fidato Spike Jonze (regista premio Oscar, ma soprattutto autore di alcuni dei più geniali videoclip degli anni ‘90) ed il progetto prende forma: Jonze cura la regia di una sorta di trasposizione teatrale del libro, divisa in capitoli, che ripercorre la loro storia con abbondanza di aneddoti più o meno sconosciuti al grande pubblico. La formula funziona e Mike D e Ad-Rock, aiutati da svariati reperti audiovisivi proiettati su di un megaschermo alle loro spalle, portano avanti lo show come dei navigati stand up comedians. Il tour ha toccato i teatri di diverse città americane ed il video ci mostra un condensato delle tre serate tenute al Kings Theatre di New York.
Diamond e Horovitz sul palco scherzano tra loro come i due vecchi amici che sono mentre ripercorrono la loro epopea: gli esordi hardcore, la metamorfosi rap, la fama improvvisa. I due dispensano curiosità e storielle divertenti a profusione, ricostruendo la storia dei vari album (con una particolare attenzione alla sacra triade “Check Your Head” – “Ill communication” – “Hello Nasty”, com’è giusto che sia) e di tutto quello che ci ha girato intorno. Si parla anche molto del loro rapporto con i vari produttori, personaggi del calibro di Russel Simmons, Rick Rubin, Dust Brothers ed il mitico Mario Caldato Jr, gente che ha avuto un peso notevole nel plasmare il sound dei Beastie Boys.
Poi ci sono le curiosità: ad esempio si scopre che Money Mark (Mark Ramos-Nishita, alle tastiere in tutti i dischi da Check your Head in poi) era un falegname che Mario Caldato ha chiamato per sistemare il cancello del villone di Los Angeles dove il gruppo stava registrando Paul’s Boutique; una volta scoperto che il tipo se la cavava mica male con organi e tastiere varie, gi chiesero prima di fermarsi per qualche jam e poi proprio di entrare stabilmente in formazione (il risultato lo si sente in capolavori come “POW”, “Groove Holmes” o “Namaste”). Oppure che la musica di “Sabotage”, nata da un giro di basso di Yauch, si è praticamente scritta da sola, anche se i veri problemi arrivarono con il testo: per mesi rimase lì senza versi e dopo diversi tentativi di renderla una canzone rap decisero che così non funzionava. Poi un giorno, quando ormai il pezzo sembrava destinato a rimanere uno strumentale, Ad-Rock ebbe l’idea di andare a casa di MarioC e farsi registrare mentre gli urlava in faccia che era una persona orribile e che sabotava il loro successo.
E’ evidente fin da subito come la perdita del loro amico e fratello MCA sia ancora una ferita aperta; molto toccante infatti il finale, in particolare quando arriva il momento di ricordare la morte di Yauch l’emozione è troppa e Horovitz deve interrompersi, non riuscendo a trattenere le lacrime. In un intervista Ad-Rock ha raccontato di come la stessa scena si sia ripetuta praticamente identica ogni singola sera che sono saliti sul palco, tanto da farlo preoccupare che la gente potesse prenderla per una cosa preparata.
Le 2 ore scorrono benissimo senza tempi morti, Ad-Rock e Mike D hanno carisma da vendere e condiscono il tutto con il loro proverbiale senso dell’umorismo ed anche il fan più documentato troverà sicuramente dei dettagli mai sentiti prima. “Beastie Boys Story” ci consegna il ritratto di una band estremamente creativa, capace di reinventarsi più volte nell’arco della carriera e la cui musica è stata fonte di ispirazione per una straordinaria quantità di persone ed artisti.
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