Tutte le premesse dell'album precedente sono state mantenute, dopo tre anni tornano gli Spineshank con questo "Self-Destructive Pattern" sempre su Roadrunner e l'impresa è compiuta: fare un lavoro migliore del precedente. Questo è il loro capolavoro, una mazzata non da scherzi, un album veramente potentissimo che non mostra mai una caduta di tono costruito con una ricetta collaudata in due album e cinque anni di lavoro. Mi vedo le loro facce compiaciute una volta consci delle capacità compositive raggiunte, nelle 12 tracce presenti gli 'shank ci mostrano le loro carte scoperte e molte di loro sono ASSI!

Cd nel lettore e si parte con "Violent Moog Swings", un feedback sale misteriosamente per poi esplodere e strutturarsi in un pezzo potentissimo: anche qui la band è incazzatissima, non ha sbollito l'ira dimostrata nel predecessore e se la traccia iniziale non vi ha del tutto convinto "Slavery" ribadisce il concetto che gli Spineshank quando picchiano fanno male, molto male. A sedare gli animi arriva "Smothered" con il suo groove ed un ritornello piacevole da canticchiare, così come "Beginning of the end" molto melodica, molto Linkin Park. Torna la tempesta, urla disumane caratterizzano la title-trak per poi aprirsi in un refrain ad effetto...un plauso speciale all'interpretazione di Jhonny Santos un singer validissimo che non presenta mai una caduta di tono durante tutto l'album.
Ma la palma per il pezzo più duro va senza ombra di dubbio alla traccia n° 9 "Still Born", una mazzata che lascia il segno con rara cattiveria.

A riparlare di questo album mi chiedo come siano stati sottovalutati, questo è un grandissimo album di metal-elettronico, gli Spineshank per anni sono andati a scuola ed hanno studiato perfettamente gli insegnamenti dei professori Fear Factory, Nine Inch Nails, Static-X e li hanno applicati senza mai cadere nel plagio.
Dispiace anche pensare che dopo qualche mese l'uscita del'album, il cantante abbia lasciato il gruppo per dedicarsi ad un progetto metal core, attualmente la band è alla ricerca di trovare un sostituto (credo sarà dura trovarne già uno simile). Consiglio vivamente l'ascolto, terapeutico per chi ha tanta rabbia dentro, almeno per me è stato così.

Carico i commenti...  con calma