Autoharp, harmonium, melodica, mbira, spike fiddle, violino, arpa e chitarra.

A detta delle Spires That In The Sunset Rise, questa è solo una parte degli strumenti che si divertono a strimpellare nei loro album.

Invece di rifarsi alla tipica formula "chitarra basso batteria", quindi, le Spires decidono di imbottire i loro pezzi di strati su strati di curiosi strumenti proveninenti da ogni dove, ma andiamo con ordine. Prima di parler de la musique spendiamo quattro parole sulla loro bio.

Le STITSR sono quattro ragazze (ora tre, dato che Tracy Peterson non è più in formazione) drogate di Raincoats e Cumus e vengono da Chicago. Si chiamano Kathleen Baird, Georgia Vallas e Taralie Peterson. Nel 2001 imbracciano gli strumenti e il loro primo disco senza titolo viene pubblicato nel 2003. Tracy Peterson, sorella di Taralie, entra nel gruppo nel 2005 e ci resta fino alla pubblicazione di This Is Fire, il successore di Four Winds The Walker. Sempre nel 2005 Taralie e Kathleen si danno ai progetti solisti e nel Maggio 2008 esce Cursed The Traced Bird, sette lunghi pezzi scuri, psichedelici ed intimisti, senza dubbio il loro disco più maturo e aggraziato.

Ora però soffermiaci su questo Four Winds The Walker, che a mio avviso rappresenta al meglio la loro musica enigmatica, nevrotica ed estremamente visionaria.

Four Winds è un altro mondo e un'altra epoca, è il sacro e l'occulto. La musica delle streghe.

E' proprio a delle "streghe" che vengono spesso paragonate le quattro ragazze, e nonostante loro non sembrino gradire particolarmente il termine, l'accostamento è decisamente azzeccato.

Le tracce del disco sono 14 schizzi Weird Folk squisitamente umorali e disturbanti. C'è poco da interrogarsi sul loro presunto talento. Le nostre streghette ci sanno fare.

Suggestivi paesaggi medievali, atmosfere alienanti, pennellate ipnotiche di Free Folk, spasmodici scatti d'ira ossessivi, bozze Freak epilettiche ed evocative. Il loro incantesimo funziona alla grande!

Sempre in bilico perenne tra lo spettro dark/psichedelico di Current 93 e Sun City Girls, il songwriting e il Folk più canonici à la Vashti Bunyan e le psicotiche filastrocche infantili, le Spires passano con disinvoltura dalle pagane e sabbatiche Ong Song e Imaginary Skin alle melodie vintage e malinconiche della nostalgica ballata Little For A Lot e delle cupe Sort Sands e No Matter, tutte e tre cantate da una Kathleen Baird regale, dalla voce austera e profonda.

Se la Baird è la Nico della situazione, le altre tre sono le degne eredi dei capricci ossessivi di Lydia Lunch, folletti dispettosi e vendicativi dalle voci stridule, sbilenche e ostili che donano a pezzi isterici e stropicciati come Sheye, Serum o Born In A Room la giusta dose di eclettismo grazie ai loro gorgheggi e ululati straniti.

In più, l'accozzaglia di strumenti che sono solite utilizzare contribuisce a rendere i loro pezzi ancora più intriganti e claustrofobici (This Ain't For Mama, Wide Awake).

Un disco dal sound profondamente acido e prosciugato, inquietante e totalmente affascinante nella sua imperfezione, dissonanza e ubriachezza.

Ebbene non ci resta che ubriacarci, appunto, di queste quattro frikkettone invasate e della loro musica allucinata e allucinante e lasciarsi straniare da quello che riescono a tirare fuori dalle corde dei loro vecchi strumenti vintage mezzi scassati e dalle loro ugole degenerate.

Elenco tracce e video

01   Four Winds (01:18)

02   Wide Awake (04:14)

03   Little for a Lot (04:21)

04   Sheye (05:32)

05   Sort Sands (05:28)

06   Ong Song (05:54)

07   This Aint for Mama (08:09)

08   Shining (04:02)

09   No Matter (05:32)

10   Imaginary Skin (03:50)

11   Serum (06:47)

12   The May Ham (04:16)

13   Born in a Room (04:15)

14   The Walker (01:17)

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