"Lo so che non-è-facile per-loro, ma néanchè per me."
Spitty Cash
"Ma cosa vuole che siano?"
Robert Di Giovanni a Maccio Camariottide
"Sossoldi!"
Maccio Camariottide su Spitty Cash
Era l'estate dell'òtantoòtto, ed ora ne-ha diciòto; Spitty Cash è il simbolo vivente delle difficoltà che si incontrano nel ghetto.
Quando vivi nel ghetto, da bambino, non ti rendi conto della situazione familiare: sei un piccolo ingordo, vorresti tutto per te. Ma Spitty Cash è dovuto crescere in fretta: una vita dedicata al rap, una vita combattuta a fianco del rap.
Quando il nostro balcanico eroe raggiunse l'età di qualcheanoinpiù, aveva già deciso il suo destino: avrebbe fatto CASH!
Ma cos'è il Cash? Il Cash, come ci narra il nostro grande paroliere, è qualcosa di trascendentale. È uno stile, un ideale, una ragione di vita, una speranza... un illusione. E lui è Cash, Spitty Cash. Spitty Cash, l'uomo deciso a tutto per inseguire i suoi ideali: mettere su un grupetto e fare CASH grazie al rap.
Nel giro di pochi eoni, nonostante l'impegno e il grandissimo talento, Spitty rinuncia al rap. Per via di questa decisione sceglie di dedicarsi ad una vita normale, vuole avere le ispalle coperto, a suo dire. Ma casualmente nel suo isolato rurale-suburbano entra contatto con alcuni tra i più importanti artisti locali; si formò dunque una banda di mafioti ghengsta madafacca specializzata in assassinio del tempo mediante pratica onanistica di gruppo.
Ma venne il fatidico giorno in cui gli organi sessuali dei suddetti entrarono in sciopero, sentendosi abusati dalla opprimente società del ghetto, dove tutto è oscuro e cupo. Ne seguì un massacro, una guerra intestina tra bande rivali in preda a paranoiche isterie di massa da cui si salvarono solo Spitty Cash e pochi altri.
Di qui inizia la terza fase di questo artista tormentato: essendogli caduto il morale, potendo quindi contare solo sul suo cuoore, Spitty raduna i suoi commilitoni: Kujo, Rooley, i C-SOLDIERs e due pupazzetti di antichi romani.
Da qui, con una crudeltà inumana e fredda cinicità, si fonda il CASH Empire; davvero un grande impero discografico che può finalmente trovare sbocco con un accordo di produzione col colosso del filmino amatoriale, Youtube.
E così Cash sbarca a Roma ed a Milano. E di lì la sua storia diviene leggenda in tutta l'Italia.
Spitty è un genio della rima; infatti rielabora l'antica metrica latina attraverso un operazione di fusione con le tecniche di Mcing più estreme. Ne sussegue un prodotto di altissimo tasso tecnico, con assonanze deliranti, ritmica imprevedibile, gorgheggi barocchi di rap sparati con cadenza irregolare (irregolare!) dal nostro Spitty. La lingua può essere definita "d'arte", essendo un italiano impreziosito dalla tecnica latina della "cesura a metà frase" e da alcuni originalissimi vocaboli popolareschi di gergo ormai comune come "Yo","Frà", "Madaffacca"... Il pianoforte che accompagna è la perla che contorna l'eccellente composizione.
Ma la vera grandezza di questi madaffacca sta nelle grandi domande filosofiche che pongono attraverso il testo. Ma che cosa vede l'uomo moderno negli occhi dei bambini poveri? La bruttura di un mondo dilaniato dalla fama? L'egoismo di una società troppo aggressiva? Gli errori dei genitori che ricadono suoi figli? Questo rapper ci lascia con un grande messaggio di inquietudine personale nei confronti di questi bambini; un messaggio che potrà essere colto però solo da pochi, molto pochi.
Tra gli extra possiamo cogliere una citazione agli "Area" nella frase: "E non dire porcamiseria, quando c'è Spitty nell-a Area". Un tributo che certamente tutti voi avrete già correttamente inquadrato nella visione musicale "globale" di questo artista.
Superbo il video, realizzato con le più moderne tecnologie di neo-postrealismo, egregiamente interpretato da uno Spitty in grande spolvero e dall'immenso cugino Kujo, che ci da una grande dimostrazione di stile ed umiltà.
Chiaramente, potendo votare da 0 a 1 questo grandissimo singolo, non posso che non dare il massimo dei voti ad un artista vero; un artista di sostanza che come i grandi della storia (Shakespeare, Alighieri, Verdi, Zappa...) riesce a miscelare una grande lirica ad un tema sociale importante.
Carico i commenti... con calma