Ma che fuoi fare? Sei solo un ragazzino...

Saran cazzi miei dovette pensare Peter Searcy, ragazzotto di provincia nemmeno ventenne che insieme ai suoi amici (Davis Grubbs, Brian MacMahan, Ethan Buckler, Britt Walford) mise su gli Squirrel Bait che tanto sembrano degli Husker Du esagitati con Milo Aukerman alla voce. Per carità nessun sensazionalismo, si cambia registro, mica sono Mentana: niente di nuovo sotto la luce del sole, Hardcore melodioso meso sul sentiero delle Indie, tutto trascurabilissimo se non fosse che le canzoni sono bellissime e il bello sta proprio in questo: godere dei frutti del mondo senza far capitare d'accontentarsi.

"Skag Heaven", il loro capolavoro dalla produzione frettolosa fu pubblicato nel 1987 dalla Homestead dopo l'omonimo Ep del 85. Dieci canzoni per venticinque minuti di pura gioia lirica e melodiosa, accellerazioni e rallentamenti, chitarre stridenti e voce soffocata, che rendono l'hardcore maturo e che li rendono importanti per la fortuna della musica avvenire almeno quanto Dinosaur Jr e Pixies, ma si sa: una mano lava l'altra, la sfiga tutte e due e si finisce nel dimenticatoio.

Nessun aneddoto da raccontare, nessuna confidenza, ma solo tanta sfiga e tanta musica (a dire il vero poca), ma la sfiga non si racconta che stufa e la musica è meglio ascoltarla. Poi le strade divergono ognuna per conto proprio e si finisce per suonare in altri gruppi, magari belli potenti e importanti, magari inutili... ma questa è un'altra storia.

Squirrel Bait, Signori: fate godere le vostre fulgide orecchie.

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