Secondo full-length per gli umbri S.R.L., autori di un thrash-death metal che vive delle più disparate influenze, dalle armonizzazioni di chitarra che ricordano gli Iron Maiden, a parti più groove a la Pantera, a estremizzazioni musicali degne dei Necrodeath più feroci. Un sound estremamente convincente e coinvolgente, capace di regalare grandi emozioni lungo l'ascolto ed arricchito dalla scelta coraggiosa e intelligente di cantare in italiano. I testi non sono mai banali, a proposito vedere la seconda traccia "La Sentenza", tratta dalla storia di Paolo e Francesca narrata nella divina commedia, un assalto sonoro non indifferente dominato dalla voce del nuovo singer Khaynn, una vera macchina da guerra, capace di passare dallo screaming al growl con una naturalezza sorprendente.

Lungo il disco si trovano pezzi più cadenzati come l'ottima "Melma", dove trova ampi spazi il batterista Rawdeath, o "Khoma", che mette in evidenza il lato più groove della compagine. "Il Canto Della Devastazione" sembra una dichiarazione di intenti fin dal titolo, e in effetti ci troviamo davanti ad un pezzo di assoluto valore, dove si alternano momenti tesi e taglienti come una lama, e rallentamenti ricchi di pathos, senza mai perdere di vista la melodia. "Veleno" è letteralmente una scheggia impazzita, un pezzo veloce pronto a scatenare un furioso headbanging e a far scatenare i fan in sede live. Il breve intro di chitarra acustica "La Terra Delle Ombre" prepara il terreno per "Inerme", altro brano cadenzato, ma pesante come un macigno dove fa capolino un ottimo assolo, mentre il compito di chiudere il disco spetta all'accoppiata "Labirinto" - "Il funambolo"; la prima è un devastante mid-tempo, dove la coppia d'asce Alcio-Elvys si ritaglia uno spazio importante, la seconda la riproposizione del cavallo di battaglia del disco precedente, rivisto secondo il sound attuale della band, e devo dire che non fa per nulla rimpiangere la vecchia versione.

Bravi, bene, bis; ce ne fossero di band così in giro per l'Italia; un gruppo che meriterebbe molta più attenzione all'interno del panorama nazionale e, perchè no, internazionale. Inoltre ho avuto modo di ascoltarli in sede live e devo dire che questo disco (proposto per intero) risulta ancora più distruttivo dal vivo, anche grazia alla preparazione tecnica dei ragazzi.
 

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