1973, Inghilterra, residenza di Sir GEORGE MARTIN: "Papa', ti faccio ascoltare FRIENDLINESS, il nuovo album degli STACKRIDGE, e' bellissimo...e dovresti assolutamente produrli!". Come risposta il ragazzo ebbe un ghigno sprezzante da colui che, dopo 8 anni di lavoro e immense soddisfazioni con i Fab Four, aveva da tempo irrevocabilmente deciso di non voler piu' produrre alcun gruppo... ma cosa non si farebbe per accontentare un figlio, non era che l'ascolto di un disco! Le cose presero un'altra piega quando anche i suoi principali collaboratori agli Air Studios rincararono la dose presentandogli i demo tapes con del nuovo materiale, pronto per essere inciso, e solo allora, incredibilmente, l'uomo si convinse che il momento del grande ritorno era arrivato.
Ma il colpo apoplettico rischiarono di beccarselo quei sei increduli ragazzotti di Bristol, con un paio di album alle spalle, vendite scarse e pochi introiti anche dai concerti, tanto da indurli a non trasferirsi a Londra e a mantenere per cinque di loro le originarie occupazioni: uno spaccalegna, un aiuto bibiliotecario, un pulitore di semi per uccelli, un muratore e un conducente d'autobus. Cio' che li teneva uniti era un eccentrico talento collettivo, lontano anni luce dal Glam Rock imperante ma a debita distanza anche dal Progressive Rock "tradizionale", mantenendo solo un'indubbia creativita' compositiva tipica di quegli anni. Le loro lunatiche creazioni comprendevano bizzarri personaggi come Dora The Female Explorer, Marzo Plod e Syracuse The Elephant, mentre gli show si caratterizzavano per astruse trovate di scena, come un coperchio di pattumiera in una mano e un gambo di rabarbaro nell'altra, nel grottesco tentativo di emulare un Don Chisciotte ancor piu' straccione, ed emulati a loro volta dai fans piazzati sotto il palco brandendo propri coperchi e propri gambi.
Il ruolo di George Martin, in questo suo rimettersi in gioco, e' sicuramente quello del rifinitore: la zuppa primordiale non va toccata, quel pout pourri di Beatles, Brian Wilson e Van Dyke Parks, Mothers of Invention, Henry Mancini e Monty Python va solo rimescolato diversamente, aggiungendo un sapiente tocco speziato perche' venga maggiomente apprezzato. Nei mesi di Agosto e Settembre di quel '73, negli Air Studios londinesi si consuma una session che i protagonisti oggi raccontano con fierezza e dovizia di particolari ai loro nipoti.
Coerentemente il sound è sempre posizionato di traverso, pronto a far scattare lo sgambetto alla prima occasione, anche a costo di apparire inopportuni: il singolo precedente all'uscita dell'album, la burlona marcetta di DO THE STANLEY, chiama in causa anche la Regina Elisabetta nell'incedere debosciato dell'andatura di Stan Laurel, viene percio' bandito dalle programmazioni radiofoniche e la possibilita' del grande hit sfuma tristemente.
Nel 33 giri convivono sketch spassosissimi, THE GALLOPING GAUCHO, definito Demon Vacquero a creare lo scompiglio fin dalla sua entrata in città, con un'orchestrina tutta clarinetti, tromboni e cornette, e quadretti di rara intensita' come TO THE SUN AND MOON e HUMILIATION, con la voce angelica di JAMES WARREN supportata dagli arrangiamenti orchestrali di Martin, semplicemente superlativi. La freschissima e beatlesiana FUNDAMENTALLY YOURS e la piu' complessa THE LAST PLIMSOLL ci ricordano che pur sempre di un gruppo rock si tratta, lasciando una lunga scia che dagli XTC sfuma fino a THEY MIGHT BE GIANTS. C'e' spazio anche per il divertissment quasi felliniano di PINAFORE DAYS e la chiusura strumentale di GOD SPEED THE PLOUGH, nel pieno stile del gruppo e nel loro modo di intendere il Progressive, fino a sfiorare Ravel in un finale da timpani e orchestra pronto a far sgorgare lacrime a iosa.
Questa magnifica esperienza finirà presto per condizionare la stabilità in seno al gruppo, che soffrirà di continui andirivieni minando la stessa promozione dell'album, nonostante il Reading Festival li avesse posti alla grande attenzione insieme ai Genesis.
Di loro si sarebbe accorto presto un altro Sir, tale REGINALD DWIGHT, dichiarato ammiratore della band e pronto a un bel contratto da firmare per la sua Rocket Records... ma questa è un'altra storia...
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