Se vi aspettate di guardare questo film e a fine visione conoscere quanto sia stata cosa buona e giusta la guerra in Vietnam e quanti eroi nazionali abbia prodotto, potete anche togliere il DVD dal lettore e fargli provare l'ebbrezza del volo ancora prima di guardarlo. Perchè Full Metal Jacket è un film di denuncia .E sopratutto è Kubrick. Il regista americano ci ha abituato nei suoi film, che siano piaciuti o meno, a colpi di scena imprevedibili ed a scene che lasciano sconvolti.

E' proprio questa la sua tecnica collaudata: comunicare una triste verità o parlare di qualche dramma attraverso scene forti, crude ma purtroppo verosimili. Quando ci si appresta a visionare una sua opera, si sa già che non andrà di sicuro come ci aspettavamo, e che rimarremo di stucco. Ci aveva stupito con Arancia Meccanica, lo ha rifatto poi con Full Metal Jacket, che per me è l'emblema del film di denuncia. Perchè qui viene presa di mira l'assurdità della guerra, quella in Vietnam in particolare (ma poteva essere qualsiasi altro conflitto) , ed in un'ottica più ampia la mente umana, che quando c'è un obiettivo da raggiungere o la propria vita da salvare, non sa essere del tutto razionale.

Il film può essere diviso in due parti distinte e separate: nella prima viene descritto "alla Kubrickiana maniera" il durissimo e delirante addestramento ricevuto da 17 aspiranti Marines in un campo a Parris Island, nel North Carolina. Tra questi vi sono i due protagonisti principali, ovvero i soldati Joker e Palla Di Lardo. L'istruttore delle reclute è il sergente maggiore Hartman, un tizio che se ci fossero state le Olimpiadi dell'Insulto avrebbe conquistato ori e record mondiali a mani basse. La figura del sergente è molto interessante: paranoico, oltremodo autoritario e come già detto così scurrile nel linguaggio da risultare comico.

L'unico obiettivo del sergente è renderli delle macchine da guerra senz'anima, volte solo all'uccisione e senza scrupoli. Tra un insulto e l'altro, possiamo dire che ci riesce. Il soldato Joker (così chiamato proprio dal sergente perchè si era preso gioco di lui durante il discorso) inizia a rigare dritto, nonostante qualche tafferuglio iniziale e il coraggio che dimostra di avere nei confronti del superiore, che finisce per apprezzarlo. Un destino diverso verrà invece riservato a Palla Di Lardo, un ragazzo che davvero sembra non c'entri molto con la guerra e le malvagità da esse derivate. La sua ingenuità e la sua "goffaggine" non vanno per niente d'accordo con l'istruttore, che decide di curarle a base di umiliazioni pubbliche e punizioni, al fine di renderlo un vero Marines. Alla fine Palla ci riesce, diventando un ottimo tiratore, ma a spese della sua stabilità mentale. Infatti, durante la notte di una giornata di fine corso, in un momento di alienazione dalla sua coscienza e dalla pietà umana (proprio quello che Hartman voleva!!!), mbraccia un fucile con pallottole Full Metal Jacket e spara al sergente, sotto gli occhi atterriti di Joker. A questo punto è come se iniziasse un altro film, in quanto dalla parte precedente l'unica costante è proprio la presenza di Joker, oltre al suo compagno di corso Cowboy. Questa seconda parte è ambientata in Vietnam, e qui le cose sono diverse: stavolta si fa sul serio. Il soldato fa parte di Stars and Stripes, il notiziario ufficiale prodotto da chi si trova al fronte. Nella sede del giornale passa la maggior parte del suo tempo insieme al compagno Rafterman, scrivendo articoli e restando decisamente al di fuori del conflitto vero. Proprio per questo presto Joker si stanca della situazione troppo piatta e chiede di poter andare nella "merda vera", ovvero giusto nel luogo dove impazzano gli scontri tra i Vietcong e gli Americani, che sono sempre più sul punto di avere la peggio. Ottenuto il permesso, si reca nella zona calda, dove incontra anche il suo ex-compagno di corso ed amico Cowboy. In seguito vengono mostrate varie scene di guerra, e la particolarità è che si tratta spesso di scontri combattuti in città, quando invece la guerra in Vietnam venne combattuta prevalentemente nella foresta.

Qui Kubrick coglie ancora una volta l'occasione per mostrare l'irrazionalità dell'uomo quando ha un obiettivo da raggiungere, come quando un Marines spara all'impazzata da un elicottero a chiunque, ed afferma che per lui è più facile ammazzare donne e bambini in quanto corrono più lenti. Nell'ultima spedizione del film il plotone guidato da Cowboy dovrà vedersela contro un micidiale cecchino nascosto che decima la sua squadra. I Marines si sentono inermi in quanto colpiti da qualcosa che non riescono a vedere. Alla fine i pochi rimasti vivi dopo una tragica carneficina riescono a trovare il cecchino all'interno di un palazzo, che si scopre essere nient'altro che una donna, perlopiù una prostituta con cui i soldati erano stati. Sarà proprio Joker a darle il colpo di grazia, in un momento di pietà nel quale vuole evitare di farla soffrire ulteriormente. Il film si chiude con i soldati che marciano cantando la canzone di Topolino, facendo ancora riferimento a quel lato oscuro della psicologia umana che a volte si attiva.

Joker ne è probabilmente l'emblema, o forse è il professatore di questa teoria, poichè porta sulla divisa un simbolo di pace e poi ha scritto sull'elmetto "born to kill", nato per uccidere.Dopo la marcia di Topolino partono i titoli di coda, accompagnati da Paint It Black dei Rolling Stones, sicuramente azzeccata.Proprio per quanto riguarda la colonna sonora, la trovo molto valida.

Oltre al già citato classico del rock Paint It Black, sono presenti This boots are made for walkin' di Nancy Sinatra e Surfin'Bird dei Ramones, quest'ultima ironicamente accompagna un momento di guerra. In conclusione, a volte penso che la guerra in Vietnam sia stata una trovata commerciale degli Stati Uniti per avere poi la possibilità di creare un mucchio di materiale cinematografico, letterario o musicale. Tra tutte queste creazioni, alcune sono degne di nota.

Full Metal Jacket è sicuramente una di queste.

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