Genere: brit pop
Mentre in Gran Bretagna i Blue e gli Oasis duellavano a suon di sbornie, nasceva uno dei fenomeni più particolare del brit-pop, sto parlando degli Starsailor.
L’album di debutto della band è un album fantastico, fatto di buona musica, di parole trascinanti, è un lp fatto con il cuore.
Già le prime note dell’album presentano una notevole malinconia, quella malinconia che giunge in una piovosa giornata d’inverno, quella malinconia che culla l’anima trasportandola in un’altra dimensione. I temi trattati sono quelli di una band semplice che proviene dalla provincia: l’amore , la famiglia, la perdita, le gravi perdite, gli incontri occasionali, in sostanza gli Starsailor presentano il loro microcosmo che coincide alla fine con il macrocosmo.

Il primo singolo lanciato è Good Souls, in cui il frontman: James Walsh si rivolge alla bontà ringraziandola apertamente per aver inviato sulla terra anime buone; Alcoholic invece, pur trattando il tema dell’alcolismo, non appare come falsa retorica, ma come uno spaccato di vita privo di qualsiasi tipo di recriminazione. Tie up my hands è uno dei pezzi migliori, in quanto coinvolgente e trascinante, il testo parla infatti di un amore difficile e della disperata ricerca di una risposta riguardo questa storia.
Già dalle prime note l’ascoltatore è rapito dalle melodie, quelle melodie che nonostante i rifiuti, i problemi non rinnegano mai la forza dell’amore, perno dell’esistenza. Ascoltando questo album ci si riconcilia con il mondo, con l’intero universo proprio perché esiste una grande certezza: l’amore è qui.

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