"Shadow Zone, I come to realize thet I'm not home now, but you can't see inside me"
Si apre così il ritornello della quarta traccia dell'omonimo disco degli Static-X, a mio parere uno dei migliori dischi del 2003.
Questo disco è criticato da alcuni ed elogiato da altri, perchè? Scopriamolo insieme analizzando il più minuziosamente possibile questo disco.
Il disco si apre con la bombardante canzone "Destroy All" che a parere mio è l'unica pecca del suddetto cd, essendo troppo "potente" rispetto il resto del disco, e cambiando tema rispetto le tracce dei dischi precedenti.
Dopo questa prima "esplosione" musicale, gli Static-X ritornano sulle loro normali righe, con le canzoni "Control it,"New Pain" e l'immortale "Shadow Zone".
Queste canzoni, anche se due di esse non superano i 3 minuti, sono a parer mio le migliori del disco, per l'ottimo uso di elettronica che Wayne e compari fanno in concomitanza con i ritmi pesanti delle canzoni.
Successivamente si aprono altre due tracce che si avvicinano alla pesantezza di "Destroy All" per testo, ma rimangono ancora lontane per la strumentazione, sto parlando di "Dead World" e "Monster", che anche se essendo brevi colpiscono per i testi che a parer mio sono tra i migliori del cd.
La settima canzone del disco è la famosissima "The only", resa famosa dalla comparsa di questa canzone in "Need for Speed Underground 2"; questa canzone credo che sarà ricordata solo per questa comparsa, essendo secondo me abbastanza banale, anche se il testo colpisce sin da subito.
Senza dilungarsi sulle singole tracce, le sei che seguono sono:
Kill your IdolsAll in wait
Otsegoletric
So
Transmission
Invincibible
Queste canzoni sono abbastanza simili tra loro, come ritmiche o testi, ma risultano estremamente diverse, nonostante tutto, e riescono a comunicare emozioni a chiunque. Per questo credo che questo disco sia consigliato ai fan più vecchiotti dei veri Static-X e anche i nuovi fan.
Altra nota dolente del disco è la durata, infatti questo è il disco più corto della band, con una durata di 39 minuti circa, contando che 7 canzoni non superano i 3 minuti.
In conclusione, senza dilungarsi troppo (risultando per alcuni noiosi), basta dire che questo disco ha solo due pecche, ovvero la durata del disco e la prima canzone; per il resto questo disco può essere facilmente considerato il capolavoro della band, al pari di "Wisconsind Death Trip" e l'immortale "Machine".
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