Secondo mio nonno il cibo è la miglior medicina (per il corpo).

Allo stesso modo, l'invasione coordinata di Stearica e Acid Mothers Temple & Melting Paraiso U.F.O. è la miglior terapia per il vostro spirito sonoro.

Ancora una volta gli Stearica pubblicano per Homeopathic (piccola realtà nostrana dichiaratamente intenzionata a privilegiare la qualità piuttosto che la quantità) e stavolta sono insieme a quella band giapponese col nome lunghissimo di cui sopra.

Loro sono dei veterani jap-fricchettoni capaci di tutto (anche di uscite discografiche a cadenza mensile), tant'è che potremmo anche arrischiarci a non definirla "solo" una band.

Gli altri, Stearica, sinonimo di goduria sonica, reduci dall'imperterrito successo di Oltre (che gli ha fatto guadagnare una cerchia di fortunati e giudiziosi ascoltatori) e sempre smaniosi di farsela con gente curiosa e strana con un solo imperativo categorico: buona musica.p

Mettiamo le cose in chiaro: in questo disco (formato digipak inusuale, minutaggio sui quarantadue minuti) non troverete altro (buona musica). Non vi basta? Fatti vostri.

Tutto sgorga spontaneamente come un'eruzione dagli amplificatori in caduta libera, l'interazione fluidifica le persone e gli strumenti musicali. Persone che distano migliaia di chilometri e ciononostante capaci di parlare una grandiosa lingua universale.

A livello tecnico, l'architettura base è il rock psichedelico. C'è la batteria (tonante a piacere, tintinnante a gradire), ci sono le chitarre (a sciami!), i bassi (abbondanti e densi come il buon sugo di una volta, quello con la giusta quantità di cipolla e la fogliolina di basilico sopra).

Sui tappetoni psicodeliziosi che gli Acid Mothers Temple sanno imbastire con maestria ineguagliabile gli Stearica innestano le loro idee melodiche, le loro tensioni costruite, tese o sfilacciate, liquidità sonore capaci comunque di bastonarti in testa (quando serve).

Suono per il suono, sembra qualcosa di inafferrabile e instabile ma quando a portarlo avanti c'è passione e genuinità, il risultato sono brani solidi e così precisi che si pensa che a lavorarci ancora sopra, si rischia solo di rovinarli. Esattamente come la ricotta.

Ecco, questo disco è molto simile alla ricotta (se vi piace la ricotta). Non avete bisogno di istruzioni per godervi una buona ricotta. È uno di quei prodotti in cui forma e funzione si amalgamano a piacere.

Questo disco non ha bisogno di istruzioni. Vi prende e vi dà quello che ha da darvi, vi dice quello che ha da dirvi, in qualunque lingua vogliate leggerlo, e poi vi lascia liberi. Continuate ad ascoltare, è questo l'invito del disco.

Mai augurio fu più azzeccato.

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