Gli Steely Dan, a mio parere, sono quanto di più raffinato sotto il punto di vista musicale si possa trovare. Capitanati dal cantante e pianista Donald Fagen e dal chitarrista Walter Becker, gli Steely Dan hanno prodotto nel corso della loro carriera una gran quantità di eccellenti album.

Pur non essendo il mio disco preferito (quello è "Aja"), ritengo 'Gaucho' un album molto interessante, non solo per la qualità della musica in esso contenuta, ma anche perché prima di avere un nuovo album in studio degli Steely Dan bisognerà aspettare l'anno 2000, con "Two Against The Nature". Questo spazio di vent'anni di silenzio è però riempito da prove soliste di Fagen e Becker (il più bello è senza dubbio lo splendido "The Nightfly" di Donald Fagen, pubblicato nel 1982). Un altro motivo per cui questo disco è così interessante è per la qualità dei musicisti coinvolti (basti pensare a nomi come Steve Gadd, Rick Marotta, Anthony Jackson, Jeff Porcaro, i fratelli Brecker e Michael McDonald, ma non solo).

Il disco si apre con la raffinatissima ballata "Babylon Sisters", uno dei capolavori del disco se non IL, un brano dalla splendida melodia e dal groove di batteria (ad opera di Bernard Purdie) memorabile. Una piccola curiosità, questo groove ha ispirato Jeff Porcaro (peraltro presente su questo disco) per comporre il suo della celebre "Rosanna" dei Toto (1982). "Glamour Profession" è un eccellente funk con un'ipnotica linea di basso di Anthony Jackson, dove tutto sembra solido e perfetto: dalla voce e gli interventi pianistici di Fagen, alla solida base di Steve Gadd, dai cori femminili, alla chitarra di Steve Khan. L'unico neo è l'assenza di Becker su questo pezzo, però anche Steve Khan fa un ottimo lavoro.
"Hey Nineteen" è leggero un funk rock dall'irresistibile ritornello e con un bel assolo di synth di Fagen. La presenza della title track è probabilmente dovuta al fatto che suona il grandissimo già citato batterista Jeff Porcaro, perché di per sè la canzone non dice nulla, è un brano senza infamia e senza lode. "My Rival" è poco più di una canzonetta, ma è davvero coinvolgente e trascinante e il bassista Anthony Jackson supporta benissimo la ritmica del brano. Anche questo brano come "Hey Nineteen" ha un ritornello memorabile.

La trascinante "Time Out Of Mind" è abbastanza simile a "Glamour Profession" ma ha una sua personalità ed è altrettanto buona. E poi come dimenticare la melodia e sopratutto la presenza di due grandissimi musicisti quali David Sanborn e Mark Knopfler? Quest'ultimo ci lascia addirittura uno stupendo assolo di chitarra. Purtroppo l'album si chiude con una nota stonata, la tediosa e pesante ballata "Third World Man", nella quale due grandissimi musicisti come Steve Gadd e Chuck Rainey, sono sprecatissimi. Patetico anche il tentativo di Fagen di pronunciare in italiano "l'era del terzo mondo". L'unica nota positiva del pezzo è l'assolo di chitarra di Larry Caltron.

'Gaucho' è uno dei capolavori del gruppo senza alcuna ombra di dubbio, e merita senz'altro un ascolto. Quello che posso dirvi è che se vi sono piaciuti "Aja" e "The Royal Scam" aprezzerete moltissimo quest'album!

PS:
C'è anche un brano che circola in mp3 su internet che doveva essere pubblicato sull'album e di cui Fagen e Becker erano fieri, ma che poi è stata inspiegabilmente tagliata. Il brano si intitolava "The Second Arrangment" ed era un funky alla maniera di "Glamour Profession" con una splendida linea di chitarra purtroppo di ignoto, visto che non sono riuscito a trovare i crediti per quel pezzo.

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