Lo stesso Benni lo definisce 'il libro del mondo', e come dargli torto, dato che ci troviamo davanti alla sua migliore opera (si, meglio di Bar Sport).

25 brevi racconti, che nonostante ognuno appartenga ad un genere diverso, sono tutti accumunati da un dettaglio: i protagonisti delle storie sono soli come cani, e Benni lo fa strumento di risate e di riflessione.

L'inventiva dell'Autore fuoriesce da ogni racconto dimostrandosi uno dei migliori autori italiani degli ultimi 50 anni, scrivendo di una vita nel degrado morale e psicologico ("Alice"), di una tragicomica coppia che si segna i tradimenti dell'altra metà ("Pari e Patta"), di viscida politica ("Una Soluzione Civile"), e della mentalità di un talentuoso rapinatore di appartamenti, che arriva a considerare le vittime delle rapine la sua famiglia ("Sospiro").

Da alcuni racconti traspare una neanche tanto velata critica alla società ("Un Volo Tanquillo"), il tutto smorzato dalla geniale demenzialità di qualche storia ("L'Eutanasia Del Nonnino","Orlando Furioso d'Amore (L'Orlando Impellicciato)"), alternati a racconti poetici ("L'Istante"), a tratti folkloristici ("Lo Spirito Del Camino"), con sfondo religioso ("Frate Zitto"), e sull'amato calcio ("Solitudine e Rivoluzione Del Terzino Poldo").

La mia opera preferita di Benni, ancora oggi mi piace rileggerla e farmi due risate e due riflessioni.

Non mi sembra esagerato definire alcuni racconti pura poesia, se si intende con questo termine qualcosa capace di farti soffermare a pensare su quello che hai appena letto.

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