Stefano Palladini - Ben venga maggio - 1976

Ho fatto un sogno:

Ho fatto un sogno: sono un neofita nell'antro di un tempio mitraico che assiste all'immolazione di un toro: l'animale muggisce spaventevole e quasi canta al dio evocato, e lì ho lo sfavillante balenio interiore un'illuminazione, nella sua terribilità mi sono spaventato; il Toro cantava, anche lui cantava, un acuto inquietante: mi sveglio e accendo la tv, e trovo un servizio sulla querelle giuridica tra Albano e Michael Jackson per i Cigni di Balaka versus Will you be there inserito nel 1990 dalla pop-star nell'album "Dangerous", allora ho pensato, COSA DIRE del silenzio stampa su Laura non c'è (1997) di Nek con "Più ci penso" di Gianni Bella (1974), all'auto-plagio di Ligabue avvenuto ne "Il campo delle lucciole", in cui ripeteva senza pudore "Balliamo sul mondo", eppoi all' auto-auto-plagio in "Happy hour", in cui riesce ancora a suonare quel riff in modo nuovo. E ancora: i mitizzati Subsonica, con "Terrestre", su una traccia in particolare, intitolata "Dormi" sembrano far risentire arpeggio di chitarra, melodia, canto e controcanto di "Wednesday Morning, 3 AM" di "Simon&Garfunkel". O è' possibile che i Cure abbiano scritto "Boys Don't Cry" ascoltando "Rimmel" di Francesco De Gregori ? Sono identiche. E l'arpeggio su cui si basa "Street Spirits" dei Radiohead è quello di "Un mondo d'amore" di Gianni Morandi: ma com'è possibile?

"E´necessario" dei Tiromancino ricorda mooolto "Every me every you" dei Placebo, "Vertigo" degli U2 ha una linea di basso iniziale presa da "Isolation" dei Joy Division? E Lenny Kravitz con la sua "Fly away" ha dei i giri di chitarra che ricordano una canzone vecchissima di Elio e le storie tese, di cui si sente uno stralcio alla fine di un cd che comprende pezzi vecchi trascurati da tempo. Le Vibrazioni (che con Te ne vai plagiano di Grace di Jeff Buckley) hanno ripreso per l'arpeggio d'apertura di "Dedicato a Te", da "Pourtant" di tale Vanessa Paradis che a sua volta sembra aver plagiato i Led Zeppelin di "Stairway to Heaven". Che a sua volta sembra chiaramente ispirata (almeno per la parte iniziale non cantata) a Taurus degli Spirit. Ho sopportato pure Bowie che si autoplagia con I am a laser scritta per Ava Cherry delle Astronettes e riciclata come Scream like a baby su Scary monsters. Poi ho resistito al fatto che Il giorno di dolore che uno ha, di Ligabue, ha gli accordi copia carbone di Wonderwall e nella versione live ancora più marcata nella ritmica e che pure a Wonderwall si rifà Il mio corpo che cambia dei Litfiba. Ma a sua volta Wonderwall richiama i Cure di Homesick: la parte di piano è la stessa. Poi "Ovunque Andrò" delle Vibrazioni è la carbonella di un vecchio pezzo dei Beatles, "Here, There and Everywhere"."

Oppure "Emergenza D'amore" di Laura Pausini è "Can't Let Go" di Mariah Carey [quest'ultima é datata 1990, ed é parecchio anteriore al pezzo e "Perdono" di T. Ferro é copiata da una canzone di R Kelly ! ("Did You Ever Think") . Mi sono sorbito i Negramaro che da anni "si ispirano" ai Coldplay: "Solo per te" ha le stesse note di piano di Trouble ed Estate che riprende i riff di altri brani dei Coldplay; il video di Come Sempre identico a quello di In my place... Faccio finta di niente se Child in time dei Deep Purple, sembra Bombay Calling degli It's a beautiful day o se Jon Bon Jovi copiò spudoratamente una canzone di Bonnie Tyler uscita solo l'anno prima, ossia If you were a man /You give love a bad name. O che gli 883 con "Ti Sento Vivere" si rifanno a "Per Una Lira" del mitico Lucio Battisti. E che l'hit "Hanno Ucciso L'Uomo Ragno" sempre degli 883 sulla strofa ha grosse attinenze, ma grosse, con una canzone anni '80, "Love at First Sight" di Joe Yellow. E che dire ancora dell'altro hit di questo ex duo-gay-piadina, cioè Sei un mito col ritornello uguale a Major tom di Peter Shelling del 1983.... E che dire de "L'uomo volante" di Masini con la canzone di Laura Pausini, "Ascolta il tuo cuore".. o di Edoardo Bennato con "Ritorna l'estate" ha scandalosamente copiato strofa, ritornello e cori di "Do it again" dei Beach Boys. Ma scoprire che i re del punky-disco-pop, i Red hot chili peppers, per il ritornello di By the way, incredibile ma vero, hanno clonato una sigla del cartone animato Monkey, scritta da Roberto Soffici nel 79 -con le sue fide scimmiette dei potenti si fa beffe...monkeyy, beh è stato troppo: i geni amerecani con la malcelata ingenuità che si può evincere dalla loro fisiognomica, specie del cantante, citano pure alla fine di detto ritornello monkeyyy.

Mi sono detto qui ci vuole un bagno purificatore, una catarsi: ben venga maggio, allora, Stefano Palladini annata vinile 1976, prodotto da Paolo Conte. Molto particolare la cover, un miraggio psichedelico con la Venere botticelliana, idea poi copiata para para da Celentano per l'album Soli: il grigiore quotidiano della grande città in bianco e nero è irreale e spento nella sua folle corsa al progresso, e rende ancor più vero il fantasma venusiano a colori, quasi l'epifania di platoniche realtà oltremondane: non più una dea aliena e alienata di un' epoca lontanissima nel tempo e nello spazio, statica mentre tutto affoga nel traffico: solo il bambino riesce a vederla, e si volta verso lo spirito inghirlandato che sorride dalle acque argentee in b/n del reale;"Non più la luna è cielo a noi, che noi alla luna." cantava Giordano Bruno, chissà chi è nello specchio e chi osserva l'altro. Dietro l'azzardo dell'operazione si cela un vero e proprio concept album di riflessioni poetiche sul tempo, le magie ella giovinezza, le fantasie, il mondo che ruota intorno al fanciullino pascoliano sepolto in noi, e che Stefano Palladini ci invita a riscoprire nelle sue melodie eteree.

Ah, se a scuola ci avessero fatto studiare le poesie in questa maniera. Diciamo subito che l'esperimento di Palladini è da premiare soprattutto per aver osato folkeggiare e attualizzare liriche auliche ma vetuste della nostra letteratura, e neppure delle più facili o scontate.

Si apre con Ballatetta dello stilnovista Cavalcanti, struggente lettera d'amore per una dama lontana, ma così attuale lamento sulla servitù d'amore: cori femminili in sottofondo rendono ancora più mesta la ballata. Poi il fanciullino del Pascoli, con La mia sera, si rinnova in un felice connubio di pop italiano e improbabili cori country, in una sorta di improbabile jumpin texano, con mandolini nel finale: le delicate immagini evocate da musica e testo risultano senza tempo,attualissime. Amai di Saba è un sogno obliato e oscuro, Salvezza di Gozzano è ancora una struggente, scheletrica ballad sulla bellezza della vita che passa, con un delicato e ipnotico arpeggio di chitarra alla fine di ogni strofa. Segue Brindisi del Parini, con fisarmonica minimalista sullo sfondo, è una riflessione sulla caducità dei piaceri terreni, saudade con brindisi bacchico -bevere e poi morir- a cui Palladini dà un'interpretazione così apparentemente svagata che il folk sembra miri ad una samba. Ben venga maggio del Poliziano ci porta in un clima allegro da trionfo laurenziano, inno alla giovinezza e alla bellezza del mese e ai i suoi eroi ed eroine.

La tessitrice è un'altra poesia del Pascoli, accompagnata da chitarre, mandolini e fisarmonica, che insieme formano una sorta di orchestrina triste post-industrial. Lo Strambotto di Machiavelli è accompagnata da una scarna, soave melodia; The cats will know, di Pavese, stavolta l'arpeggio di chitarra, dolcemente malinconico, è punteggiato da poche gocce di vecchio sinth dai suoni avvolgenti, e senza soluzione di continuità t'arriva Voi ch'ascoltate del Petrarca, anche qui sostenuta da arpeggi delicati ricordando che quanto piace al mondo è breve sogno.Chiude l'album La libertà struggente ed epica con un pianoforte in sottofondo, quasi una funerea ninna nanna con un sussulto finale...

Disco capolavoro da ascoltarsi senza prescrizioni mediche di tempo e luogo, senza necessariamente sincronizzarlo con films, senza dar retta alla playlist di Sofri, che sui suoi turgori auricolari fà libri inventario che hanno pure successo di vendite, non grazie a me: scusate la digressione della serie ma tutto questo cosa c'entra con il rocknroll?

V.R.

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