La scrittrice Stephanie Meyer ha ottenuto un immenso successo con la saga di Twilight. Successo già noto in America, best seller, e adesso un film acclamato da milioni di giovani. Non nascondo di non aver mai saputo dell'esistenza di questa già nota saga se non prima dell'uscita del film al cinema; ma non ometterei il problema che in Italia le pubblicazioni delle opere straniere tradotte arriva con anni e anni di ritardo; Twilight per esempio è arrivato tradotto in Italia dopo circa 5 anni...

Tralasciando questo discorso, perchè questo film e prima questo libro ha avuto così grande successo tra i giovani di gran parte dei paesi occidentali? Credo che prima di tutto vi sia una risposta abbastanza logica: gli attori del film che sicuramente hanno attratto non solo ragazzine (per il personaggio di Edward impersonato dall'attore comparso nel quarto film di Harry Potter, Robert Pattinson) ma anche ragazzi, grazie alla presenza della graziosa attrice (Kristen Stewart, che recitava la parte di Bella). Attori entrambi belli e bravi senza dubbio, che hanno invogliato a comprare il libro subito dopo aver visto e apprezzato il film.

Personalmente ho visto il film, e letto tutti e quattro i libri della saga in meno di venti giorni. E ritengo che questo sia un record non solo mio ma di milioni di persone che hanno divorato in tempi brevissimi questi libri, secondo me ben scritti e scorrevoli. Forse molta gente ha ritenuto piacevole lo stile della Meyer: pochi dialoghi; descrizioni articolate ma non dispersive; la narrazione in prima persona, le esperienze direttamente vissute dalla protagonista, e a volte da altri personaggi importanti del romanzo, che fanno intendere al lettore le personalità, i più intimi desideri, e soprattutto l'affascinante e banale psicologia della ragazza. Affascinante e banale, mi sembra, a mio parere, un connubbio perfetto per descrivere il personaggio di Bella Swan. Inizierei col dire perchè ritengo che sia banale: credo che la Meyer si sia ispirata alle ragazze del ventunesimo secolo, ma non la mia generazione, che pur non essendo così antica (1990) non è certo paragonabile a quella di ora. Ha preso come modello per la sua protagonista una ragazzina qualunque e l'ha trasformata nell'eterno amore di un vampiro tutt'altro che banale, comune o crudele, ma di un vero gentleman, una "persona" colta, interessante, con un fare di altri tempi... tutti requisiti che attrarrebbero chiunque! Bella non desidera altro che lui, il suo amore eterno, bellezza soprannaturale, fascino, eleganza... e per tutti i libri (tranne l'ultimo) non vede l'ora di poter far parte anch'essa di un mondo fatto di esseri così perfetti e affascinanti, quali sono i vampiri.

Penso che la novità della Meyer non stia nè nella figura della protagonista, nè nell'incentrare il romanzo in una storia d'amore impossibile, dal momento che queste tematiche sono spesso riprese in innumerevoli romanzi. Ciò che secondo me attrae maggiormente è proprio la figura innovativa del vampiro, che si distacca quasi completamente dal classico vampiro di Bram Stoker, le cui tematiche sono esplicitamente del periodo gotico, con relative descrizioni macabre e raccapriccianti tipiche appunto del gotico. E' un "vampiro nuovo", e in particolare questo vampiro, Edward, è un personaggio davvero inusuale. Quale vampiro tratterebbe con dolcezza o amerebbe una sua preda? Quale forza supera la bramosia del sangue umano, portandolo a cibarsi solo di sangue animale? Per non parlare del suo vero aspetto alla luce del sole: un corpo marmoreo per la perfezione, interamente ricoperto da frammenti di diamanti. Certo non è un sentimento di paura o di terrore che provoca, e qua mi riferisco alle lettrici..! 

Cosa porti Bella ad innamorarsi di Edward è più che scontato. Quale ragazza di oggi non ha per una volta sognato o spera si realizzi una vita perfetta con un ragazzo (ma da questo momento un vampiro andrebbe più che bene) affascinante e perfetto con cui condividere l'eternità nella perfezione e nella passione? Il problema, però, sta nel fatto che Bella, non desidera altro dalla vita, non ha interessi partcolari, sogni, che non riguardino esclusivamene Edward, Edward, Edward... Per questo non è un personaggio che suscita ammirazione da parte mia, ma nel contempo a me affascina il modo in cui la scrittrice ha portato i lettori, in alcuni punti del romanzo, a sentirsi come la protagonista. E non perchè si creda più al principe azzurro, ma perchè è bello rivivere dei vecchi sogni attraverso Bella. E' bello riscoprire quali sogni, desideri, abbiamo messo da parte per via della crescita. Non ci si rende neanche conto quando si smette di sognare e quando si comincia a vivere, quando i nostri sogni lasciano spazio alla realtà dei fatti e al disincanto. Sono sentimenti di nostalgia, tristezza e commozione cha la Meyer è riuscita a suscitare nel lettore, e penso sia questa la bellezza del romanzo, che a prima vista sembra non averne.

Non è un romanzo da "leggere per leggere", ma credo che andare al di là della storia d'amore dei protagonisti richiede ben più impegno che leggere più di mille pagine (se si considerano tutti e quattro i libri) in pochissimo tempo, e poi riporre i libri sullo scaffale, aggiungendoli alla collezione di romanzi rosa. Ma questa ovviamente è un'opinione soggettiva.

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