E con Stephen chiudiamo il cerchio di uscite dei tre "sfigati" per eccellenza, anzi delle eccellenze degli anni '90, ma anche un po' prima volendo, J Mascis e Thurston Moore. Con quest'ultimo il buon mr.Pavement condivide il produttore dell'ultima fatica discografica, ossia il quarto sfigato, il re, il loser per antonomasia, Beck Hansen, e tutto ciò che tocca/produce quest'omino diventa oro, o quasi.

E qui veniamo a questo dischetto che si apre col pop-rock quasi beckiano per l'appunto di "Tigers", con i suoi vocalizzi stortissimi, e il moto 90's in piena regola, è il sole di quei giorni, che volenti o nolenti sono passati. "Senator" invece spinge un poco di più sull'accelleratore, il testo è irriverente quanto vero, Stephen sa cosa vuole il senatore del testo, e ciò che vuole è proprio un bel blowjob, il terreno sondato è sempre quello degli anni rampanti dell'indie rock più soft. "Brain Gallop" sfocia quasi quasi in un blues-rock alla naftalina con tanto di riff finale quasi in loop e voci laccate di un leggero delay. Quando l'affare si fa più acido, come in "Jumblegloss", si scoprono le carte migliori di questi Jicks, ma è quasi un fill, giusto il tempo di farci l'abitudine ed è già finito. E il gioco sporco riesce proprio bene ai nostri, e lo dimostrano con "Spazz", dove slabbrano quasi nel punk, sporcandolo di fuzz e aumentando la velocità a dovere, e il mid-tempo blues con cori tex-mex sullo sfondo è veramente una goduria che continua imperterrita dopo il uantùtrìfòr di "Tune Grief", con questa voce soooo 50's, un Elvis brufoloso uscito da un college di Stockton che si tramuta ben presto in un Johnny Rotten scazzatissimo e annoiato. Bellissimo anche il giro distorto di "Forever 28", che sfocia in un poppettino saltellante e divertente, che finisce per "appesantirsi" nel chorus e che mi rimanda a qualcosa dei Weezer. 

E così nel college del marasma post-indie dei bei tempi andati si staglia una parata con tanto di premiazione e podio. In cima là, sopra tutti troviamo il signor Moore, seguito poco più in basso dalla criniera bianca del dinosauro Mascis. In basso, con le sue scarpe ormai troppo fuori moda sta Malkmus, terzo ma sempre sorridente, perchè dopotutto, anche io vorrei arrivare a 40 anni e portare con fierezza quelle scarpe di vent'anni prima. 

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