Cori femminili per circa un minuto, poi una bella scarica di batteria del buon Stuart Cable, distorsioni a palla e Kelly Jones che inizia a deliziarci con la sua bella e roca voce...

Inizia in questa maniera il terzo album in studio dei gallesi Stereophonics, che cercano di bissare il successo di "Performance and Cocktails", riuscendovi in parte. Quella appena descritta è la opening track, "Vegas Two Times" uno dei brani degni successori dei due dischi precedenti, con una buona miscela di rock'n'roll acido e trascinante. Via via che si va avanti si ha a che fare con un disco semi-acustico e rilassante, formato da ballate con accenni leggeri di batteria e di assoli ("Step on my old size nines", "Lying in the sun") ma che alla lunga rischia di stancare un pò, risultando a tratti leggermente ripetitivo, ma comunque di buona fattura.

Il miglior brano è la settima traccia, "Watch them fly sunday", malinconica, con leggere distorsioni che si staccano un pò dal resto del disco. Strabella, ultrafamosa e stracommerciale "Have a nice day", utilizzata anche per uno spot televisivo (di biscotti mi sembra...). Molto bella anche "Mr.Writer", primo singolo, calma nella forma ma non nel contenuto, con un testo piuttosto polemico rivolto ai critici e giornalisti musicali, accusati spesso di dire il falso e di esagerare nelle proprie considerazioni. Disco non memorabile (i "Phonics" hanno fatto di meglio, moolto di meglio!), di facile ascolto, che non resterà nella storia ma che sicuramente al momento resta (in ordine cronologico) l'ultimo lavoro ascoltabile e accettabile della band gallese, visto il recente "flop" di "You gotta go there to come back".

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