Il triennio 2007-2010 è stato veramente intenso per gli Stereophonics.

Risale a tre anni fa l'ultima raccolta di inediti, il discreto "Pull The Pin", mentre quattordici mesi fa è uscito "Decade In The Sun: The Best Of Stereophonics", il primo best della band (comprensivo di due ottimi brani nuovi).

Arriva in Italia questo gennaio, invece, il nuovo album "Keep Calm And Carry On", già uscito in UK lo scorso 16 novembre (primo loro album per la Mercury). Battezzato ispirandosi ad un poster risalente alla Seconda Guerra Mondiale, il nuovo lavoro della band gallese segna un'inversione di tendenza rispetto al passato: se nei loro precedenti lavori, infatti, Jones e soci hanno sempre prestato una cura molto attenta nel mantenere una solida omogeneità di fondo nelle sonorità e nel songwriting di ogni singola canzone, questa volta optano per un approccio più eclettico, andando ad attingere da diverse fonti e componendo forse il loro mosaico meno apprezzabile al primo ascolto di sempre. Probabilmente decisivo, in tal senso, l'apporto alla produzione del talentuoso Jim Abbiss (in passato alla corte di Arctic Monkeys e Kasabian).

Aperto dai due pezzi che ne hanno anticipato l'uscita (la tasting track "She's Alright", elettro pop ridotto all'osso e piacevolmente sporcato da una chitarra vagamente "bluesy", ed il primo singolo "Innocent", ritorno alle sonorità di "Just Enough Education To Perform" con tanto di coretto catchy che la rende l'erede perfetta del classico "Have A Nice Day"), "Keep Calm And Carry On" frena subito con una "Beerbottle", pochi giri di parole, francamente bruttina e poco calibrata. Per fortuna, già a partire dalla punkeggiante "Trouble", le cose migliorano, ed ha inizio un affascinante viaggio dalle molteplici ed interessanti sfaccettature. "Could You Be The One?" è il secondo singolo schedulato, ed è l'ennesima (bella) ballad strutturata sulla falsariga di "Maybe Tomorrow" ed "It Means Nothing".

"I Got Your Number" pecca (e molto) nel testo veramente puerile (strano, per uno attento alle liriche come Kelly, ma qualche segno di vecchiaia doveva dimostrarlo pure lui, prima o poi) ma infila l'ennesimo refrain azzeccato nella carriera dei gallesi. "Uppercut" è un brit-rock piacevole e sostenuto, "Live'n' Love" invece richiama pesantemente nel corposo ritornello gli amici Oasis. "100 mph" strizza l'occhio a quelle atmosfere dense di pathos che si trovano, ad esempio, nelle cose migliori dei Coldplay periodo pre-Viva La Vida; "Wonder" è uno dei migliori pezzi scritti da Jones negli ultimi dieci anni, con la sua atmosfera intima e soffusa, mentre "Stuck In A Rut", con la sua un po' zoppicante aria vagamente glam, anticipa la chiusura "Show Me How", sorta di pretesto per mettere in mostra le sempre straordinarie doti vocali di Jones.

In definitiva "Keep Calm And Carry On" è un discreto album, che compensa una marcata disomogeneità di fondo con una qualità di scrittura ed esecuzione sempre notevole da parte dei 'Phonics.

Non è un disco sconvolgente o che cambierà la storia della musica, ma indubbiamente un buon disco per inaugurare questo neonato 2010.

Tracce chiave: "Innocent", "Live 'n' Love", "Wonder"

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