Premetto subito che cercherò di descrivere al meglio questo meraviglioso disco di Steve Khan, anche se so già di non possedere la stesse capacità descrittive di alcuni recensori debaseriani. Il CD si compone di nove tracce per un totale di 58 minuti e 58 secondi. I brani sono tratti da Larry Young, Ornette Coleman (2), Sammy Cahn-Paul Weston, Clare Fisher, Wayne Shorter, Jack Lawrence-Altman, Thelonius Monk, Joe Henderson. Steve Khan in questo disco è affiancato da cinque eccellenti musicisti e cioè: Ron Carter (b), Al Foster (ds), Anthony Jackson (b), Manolo Badrena (per), Dennis Chambers (ds). I musicisti sono indubbiamente amalgamati alla perfezione e tutto il disco è suonato superbamente con convinzione senza nessuna caduta di tono. Vorrei anche ricordare che S. Khan ha suonato con gli indimenticabili Steely Dan (nome preso da un personaggio di W. Burroughs nel Pasto Nudo, libro che comunque mi ha deluso).

Complesso descrivere i brani di questo disco, tutti dotati di un tocco e di una classe ineguagliabili. La chitarra di Khan è sempre superba, raffinata e dotata di un tocco inconfondibile. Tutti i pezzi sono piuttosto rilassanti e meditativi, adatti per essere ascoltati in determinate situazioni. Tra i vari brani, vorrei comunque citare "Ontem a Noite (Clare Fisher)" con la chitarra di Khan in evidenza e dotata di una sonorità intrigante ed affascinante. Sicuramente un piccolo gioiello. Indimenticabile anche "Carribean Fire Dance (Joe Henderson)" con una chitarra incredibilmente versatile, con passaggi a tratti veloci e frammentati particolarmente complessi. Il brano si conclude con un fenomenale assolo di batterie e percussioni. Un brano di notevole spessore artistico e caratura tecnica che da solo vale già tutto il disco.
Il voto dell'album per la precisione sarebbe 4,7 periodico ma forse è dovuto anche alla mia "incapacità cerebro-auditiva" di apprezzare pienamente un'opera di tale portata compositiva.

In conclusione un disco stupendo, indubbiamente adatto per tutti gli appassionati di Jazz. Immancabile il mio giudizio sulla copertina che in questo caso risulta essenziale e simpatica, vagamente surreale (voto 3,5 periodico). Prima di congedarmi, vorrei solo aggiungere una curiosità che mi capita saltuariamente quando ascolto della buona musica e cioè: come mai il selettore meccanico rotante dell'amplificatore comincia a girare misteriosamente (impedendomi di ascoltare con calma la musica) come se fosse posseduto da degli spiriti oppure dotato di una beffarda intelligenza artificiale?

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