“Hunger” è stato il primo capitolo del sodalizio tra l’emergente Mc Queen alla regia e Michael Fassbender, che comprende anche “Shame”. Entrambi film che hanno ottenuto notevole riscontro critico.

Questo film d’esordio ripercorre avvenimenti affascinanti e tutto, ossia l’amore per la patria; l’Ira e come questa fosse associabile (ed il film ne è una discreta rappresentazione) ai buoni propositi che danno pessimi risultati, tantoché in esso troviamo una lunga conversazione tra Bobby Sands (Fassbender) ed un sacerdote cattolico in merito alla decisione del primo di intraprendere lo sciopero della fame, e lo scambio diventa una partita a scacchi dove la posta è altissima, devono discutere della natura del sacrificio - come spiega il regista stesso in modo sconclusionato.

La trama del film ripercorre le vicende realmente avvenute nel 1981 in Irlanda, quando alcuni membri dell’Ira incarcerati intrapresero lo sciopero della fame come forma di protesta contro il governo inglese che occupa tutt’ora la parte nord dell’isola. Una protesta che si fece sempre più aspra e violenta, sempre più assurda fino al punto da far sembrare che siano gli interessi economici a regolare le sorti dell’umanità. Una visione alquanto pessimistica, anche puerile volendo, dato che in realtà il film non nasconde particolari significati, e non gode neppure di una regia ispirata come per “Shame”, anch’esso tutt’altro che eccelso in ogni caso. I concetti saranno pure forti, e lo stesso possiamo dire delle immagini, soprattutto quelle finali col lento sgretolarsi del corpo di Bobby Sands; ma a conti fatti nulla d’interessante.

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