I due brani presenti in questo cd risalgono alla fine degli anni '80. Il primo, "Different Trains", utilizza in modo molto originale l'organico classico del quartetto d'archi, affiancandogli un nastro preregistrato che contiene frasi e frammenti di discorso ripetuti più volte. Frammenti recuperati da Steve Reich come testimonianza di un'esperienza personale, quando da bambino faceva il tragitto New York - Los Angeles in treno, accompagnato dalla governante: andava a trovare la madre, che si era da poco separata. Molti anni dopo, Reich pensò che in quello stesso periodo, in Europa, altri treni, treni diversi, portavano gli ebrei allo sterminio, e se si fosse trovato là forse sarebbe toccato a lui, ebreo che il destino aveva voluto far nascere a New York.

Così il fraseggio del quartetto d'archi è nervoso e frammentario, segnato da frequenti cambi di tempo. E a punteggiare i tre movimenti in cui si articola il pezzo (27 minuti di durata) sono le frasi raccolte da Reich durante la scrittura del pezzo e trasferite su nastro: quelle della sua governante di un tempo, di un conducente della linea New York - Los Angeles, e di tre sopravissuti all'Olocausto; oltre a rumori di treni degli anni '30 e '40.

Il nastro contiene anche tre ulteriori quartetti d'archi che vanno ad aggiungersi alla parte suonata dal vivo dai musicisti, creando così una polifonia densa e labirintica come nello stile abituale di questo compositore, punta di diamante del minimalismo.

Eppure la musica è di piacevole ascolto, scorre tanto decisa quanto lieve. Cosa che vale anche per "Electric Counterpoint", spettacolare brano scritto per la chitarra del grande Pat Metheny (qui prodigo di consigli e suggerimenti tecnici allo stesso Reich). Di durata più breve, 15 minuti, è articolato in tre tempi veloce-lento-veloce: di particolare suggestione il fatto che la chitarra elettrica, così come la conosciamo, non è più la stessa ma viene del tutto trasfigurata secondo le intenzioni di Reich. Il timbro è sempre limpido e cristallino e anche in questo caso viene utilizzato il nastro, dove sono incise 10 parti di chitarra e 2 di basso elettrico, mentre il chitarrista suona dal vivo l'undicesima parte di chitarra.

Sembra tutto molto complicato, e forse lo è: ma resta ammirevole l'abilità con cui Steve Reich rende questa musica piena di leggerezza, ritmo, e capacità di coinvolgimento.

Carico i commenti...  con calma