La perfezione matematica applicata alla musica.
Questa è forse l'opera più ambiziosa del grande Steve Reich, da Village Voice definito il "più grande compositore americano vivente", quella che nel 1976 spazzò via ogni dubbio sulla grandezza del "minimalismo" nell'ambito della "moderna" musica classica. Opera ambiziosa, anzitutto per la difficoltà nel mettere in atto la complessa intelaiatura che lo compone. Diciotto musicisti appunto si cimentano in un delirio di strumenti, tutti acustici: oboe e marimbas, cello e voci, piano e maracas, xilofoni, clarinetto, vibrafono e 4 voci femminili in una sarabanda di intuizioni e spasmi sonori che si evolvono con naturalezza e ispirazione davvero fantastici, e con uno slancio che evita abilmente qualsiasi pericolo di manierismo.
Il tutto è condito da una intensità e una profondità persino superiore al pur brillantissimo passato, tanto che lo stesso Reich ebbe a dichiarare: "C'è più movimento armonico nei primi cinque minuti di Music for 18 Musicians che in ogni mia precedente opera". E infatti l'effetto dell'ascolto della prima suite "Pulses" è come quello di un veleno che velocemente si propaga nel corpo, per assumere una forza sempre più letale. Il phasing, lo sfasamento di suono, la peculiarità del sound di Reich che Stoopid ha mirabilmente descritto nella apprezzatissima recensione di "Drumming" qui raggiunge inevitabilmente la sua perfezione, sia nell'eleganza che nella perfezione dei sincronismi tra figure, strumenti, sonorità e riverberi. Come un lento e sinuoso rumore di onde verso la spiaggia, in continuo e incessante movimento estatico eppure carico di tensione. Come un'esplosione atomica controllata in laboratorio: cristallizzata in un equilibrio etereo, ma magnificamente solida e in grado di tenere l'intera durata dell'esecuzione, per 56 minuti.
Difficile scegliere un solo episodio tra i tanti: tra squillanti suoni di vibrafono, eteree fasi percussive, trance pianistiche calde e magiche ogni istante di quest'opera è essenziale, e servirà da manifesto per tantissima avanguardia successiva, costituendo un irripetibile traguardo per lo stesso Steve Reich.
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