Visionario, virtuoso, artista, ispiratore, show-man.

Con quanti aggettivi posso descrivere Steve Vai? Con quali parole posso introdurre uno dei chitarristi più influenti degli ultimi venti anni? Un artista a tutto tondo; un artista della musica intesa come tale, senza classificazioni o distinzioni, suonata divinamente, composta alla stessa maniera, tutto condito da una presenza scenica che pochi riescono ad eguagliare, ma neanche emulare. Ma se aggiungo a questo straordinario poeta delle sei corde una formazione, una squadra di veri numeri uno, il risultato che ne viene fuori è estasiante, sotto ogni punto di vista.

Prendete uno dei codini più famosi del rock, alias il grandissimo bassista che risponde al nome di Billy Sheehan (David Lee Roth, Mr. Big, Niacin); prendete un batterista eccellente come Virgil Donati; prendete una polistrumentista come Tony McAlpine e una giovanissimo Dave Wiener alla chitarra e otterrete uno spettacolo glorioso. Come dice lo stesso Steve, in quelle due serate di Dicembre (il 6 e il 7 precisamente ) del 2001: questa sera celebriamo la musica nonostante lì fuori ci siano tantissimi problemi. E la celebrazione è meravigliosa se si pensa che il concerto (immortalato in DVD) inizia con la classica "Shy Boy" cantata da uno Sheehan in grande spolvero, per proseguire con l'esibizione vera e propria di Steve e quindi con tutti i suoi classici: "Giant Balls of Gold", l'energica "Erotic Nightmares", "Bloody & Glory" sono punti fermi e pilastri nella discografia dell'"alieno", e qui eseguiti con una perizia, nonchè con un'inventiva seconda a nessuno.

Un piccolo intermezzo di Dave Weiner permette ai nostri occhi di rilassarsi. Purtroppo non ne ho ancora abbastanza e vado avanti con l'esibizione: Steve Vai annuncia “Blue Powder”, uno dei brani migliori di 'Passion & Warfare', suo capolavoro, per poi passare velocemente all'allegria di “The Crying Machine”. L'allegria e lo spettacolo continua con “The Animal”. Inutile ribadire come questi 5 musicisti siano davvero eccezionali se messi assieme. Segue una serie di canzoni veramente incredibili: “Bangkok”, un lodevole assolo di Tony, la spettacolare “Bad Horsie” (che mostra uno Steve Vai stralunato e esaltato come non mai), “Chameleon”, “Down deep into the pain” e la cover di Hendrix “Fire”. Ora, voglio elogiare ancora una volta Steve: per chi lo definisce solo tecnica e niente emozioni dico che dovrebbe sentire almeno la sua versione di “Little Wing” e il capolavoro presente subito dopo.

“Whispering a Prayer” è puro sentimento, emozione vera. Le note scorrono docili e silenziose in un crescendo emotivo unico. Segue “Incantation” impreziosita da uyn incredibile assolo di Virgil Donati, “Jobboom” e l'altra incredibile bellezza che è “For the love of God”. Il concerto chiude con “Liberty” e “The Attitude Song”. Il secondo DVD ospita poco, se non i soliti documentari e i soliti backstages. Ma la vera bellezza è proprio il concerto, impreziosito dalla solita professionalità di cui vai è maestro. Ogni singola nota al posto giusto, ogni sfumatura, ogni tecnica o composizione dosata al punto giusto anche in sede live. Mi verrebbe da dire che Steve Vai suona meglio dal vivo che non in studio, data il suo unico amore per la musica.

Godetevi il DVD, amatelo e amatelo ancora. Perché rapisce i sensi e fa capire quanto è davvero grande questo artista.

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