Abituato ad esplorare nuovi sentieri sonori e stilistici, tuttavia mai allontanandosi dalla propria natura di rocker, Vai ritorna con un concept album "anomalo", l'artista stesso esplicitamente dichiara di non voler ancora dare luce alla trama, che bene si delinerà solo con i due capitoli successivi di quella che dovrebbe essere una trilogia; più o meno come leggere un romanzo partendo dalle pagine centrali. L'album stesso, tuttavia risente della troppa ricercatezza, risultando per certi versi finto, causa principale: le ormai incontrollabili escursioni sonore dell artista italo americano, che continua a gingillarsi, ingordo ed edonista, con un rack di costosissimi effetti, primo su tutti il synth Eventide, non sempre riuscendo ad ottenere il risultato desiderato. Se è vero che la tecnologia ha un prezzo, quello che Vai paga è alto il calore e il trasporto: in pezzi come "Building the Churc" o "Freak show excess" è palese come l'eccessivo sperimentare abbia portato l artista a trascurare l'aspetto emozionale. Vai sperimenta, senza fortuna, anche con la propria voce: in "Dieing for your love" si incammina verso sonorità orientali, tra scale arabe e minori armoniche, discrete idee non ripagate da una voce non sempre all'altezza, meglio nel funky-rock di firewall che strizza l'occhio al maestro Frank Zappa. straordinaria invece "Lotus feet", come Vai ci ha da tempo abituati la settima traccia è sempre una ballad lenta ed ispirata (vedi "For the love of God" o "Tender surrender"). per 6 magici minuti Stevie spegne sintetizzatori ed infernali scatolette e, accompagnato dall orchestra sinfonica olandese, regala attimi di intense emozioni come forse mai era riuscito, brano sofferto, struggente, la chitarra parla, piange, riverbera sentimento, una vera perla incastonata in un album non proprio riuscitissimo.
Manierista e tecnicamete ineccepibile, "Reel Illusion" non è certo il lavoro piu riuscito di un Vai troppo spesso alla ricerca di soluzioni poco adeguate, ed è un peccato! La sola traccia 7 vale il prezzo dell'intero cd, che capolavoro sarebbe potuto essere se i pezzi fossero stati interpretati con meno effetti e più cuore.
Un lavoro che comunque consiglio agli appassionati di questo immenso chitarrista che molto più agevolmente riuscirebbero ad interpretare le intenzioni di colui che resta comunque un grande artista
Mi raccomando restate calmi, è la mia prima recensione :-)
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