Ancora un’uscita discografica per l’eroe della sette corde.
Disco “collage” di ben 40 pezzi (o pezzetti?), un poco inusuale per un soggetto come Steve, poiché non è un vero e proprio disco di “canzoni” quanto un mosaico di composizioni di matrice “vaiana” utilizzate come colonne sonore (dai movies “Crossroads – che vi consiglio, anche grazie alla regia di Walter Hill -, “Dudes”, “Bill & Ted Bogus Journey”, “Encing Man”).

L’impressione generale che si ricava dall’ascolto è che trattasi di un lavoro piuttosto disomogeneo, slegato, pasticciato, tenuto assieme solo dall’innata ed irraggiungibile classe artistica e strumentale dell’axeman più geniale che io abbia mai ascoltato.
Il disco si apre con due inediti (scartati dalle colonne sonore) del tutto opinabili, in specie il primo (veramente brutto!), per proseguire con 4 tracce tratte da Croassroads, ove spicca l’arrangiamento del capriccio n.5 di Paganini, originariamente creato per il duello tra Steve nelle vesti del demonio e Ralph Macchio, arrangiamento decisamente super-ricercato dai suoi fan e costantemente utilizzato per esplicare ai neofiti le capacità tecniche dell’idolatrato furioso guitar-hero a cui tanto teneva un certo Frank Zappa. Le restanti tracce (brevi e frammentarie) non sono nulla di trascendentale.

Se siete (come me) dei fan accaniti del “7strings-wizard” (nomignolo affibbiatogli dalla rivista inglese “Guitarist”) procuratevelo oppure lasciate perdere e, se volete avvicinarvi al Mago, concentratevi sulle sue opere più “ortodosse”.
Io gli voglio bene ma a tutto c’è un limite!

Notizia commerciale: il disco appartiene al famoso box-set antologico composto da dieci cd, di cui tre acquistabili solo via internet e i restanti sette in negozio. Se gli altri dovessero essere così… bleah!

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