Steve Winwood, uno dei polistrumentisti più famosi del mondo. Un grande artista. Prima di intraprendere la carriera solista Steve è stato per quasi trent' anni il leader dei Traffic, nei quali era oltre che il cantante anche la mente del gruppo. Ha suonato anche con i Blind Faith con i quali ha pubblicato un solo album, l'omonimo nel 1969. Nella sua carriera ha anche pubblicato molte compilations che raccolgono i suoi più grandi successi.
Steve Winwood nacque il 12 maggio del 1948 a Great Barr, West Midlands in Inghilterra. Egli ha vissuto in pieno il periodo più intenso della storia del rock, che attraversa gli anni sessanta e settanta. Quello fu un periodo nel quale si stavano sperimentando nuovi suoni e stavano nascendo nuovi generi musicali, in particolare negli Stati Uniti e in Inghilterra. Tutto questo fervore artistico e musicale ha contribuito alla formazione di quello che poi è diventato un grande musicista. Steve Winwood è stato influenzato in maniera positiva da quel periodo storico per la storia del rock.
"About Time" è una prova di grande livello, la conferma di un artista che è sempre riuscito a comporre musica intensa, emozionante, senza mai arrivare a compromessi. Per Steve Winwood è stato l'album della maturità come solista. "About Time" è stato definito un album di musica latina, ma non è esattamente così. Ci sono suoni latini, ma in questo disco è presente un genere unico, originale. Una fusione tra rock - e suoni etnici.
Per comporre l'album Steve è accompagnato dalle chitarre di Jose Neto e da Walfredo Reyes Jr. alla batteria e alle percussioni. L'intero album è composto senza basso. Davvero sorprendente il suono del disco che viene fuori; un suono intenso, profondo nonostante l'assenza di uno strumento fondamentale nella musica. Gli ottimi interventi di flauto e sax sono di Karl Denson.
Apre l'album "Different Light" che ha un intro spettacolare di organo e tastiere varie, con la chitarra che è semplicemente magnifica. In tutto il disco Steve suona un organo Hammond speciale, particolare, graffiante. Come nelle due traccie "Now That You're Alive" e "Phoenix Rising" in cui è in evidenza il semplice ma intenso suono dell'organo che Steve suona come pochi sanno fare, con molta passione. In particolare "Phoenix Rising" è un soul - caraibico che ha un ritmo travolgente. "Cigano" è un brano dalle influenze folk - blues. "Bully" è una fusione tra diversi generi: soul, blues e musica latina. La traccia più bella e intensa dell'intero disco è sicuramente "Take To The Final Hour" nella quale un ispiratissimo Steve Winwood compone una canzone memorabile. Un dialogo tra chitarre, percussioni e organo da incorniciare. Davvero ben eseguita la cover di Timmy Thoams "Why Can't We Live Togrther". "Horizon" è il pezzo più melodico dell'album. Un dialogo tra voce e chitarra, con l'organo in sottofondo. Spezza il ritmo che fino a quel momento aveva seguito l'album. La canzone che chiude l'album è "Silvia", ovvero una lunga cavalcata. Un pezzo improvvisato che evidenzia la propensione live dell'intero disco.
Un album composto da canzoni che live rendono alla perfezione, trascinanti e intense. Steve riesce in questo lavoro a fondere diversi generi di musica, e ne esce fuori un sound molto originale. Da questo disco prenderanno ispirazione diversi artisti etnici e latini, a dimostrazione della magnificenza di questo album. Grande prova di un artista che nel corso della sua carriera ha esplorato molti generi, mantenendo nei suoi album una freschezza e un'originalità uniche, raggiungendo livelli altissimi.
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