Non sono convinta di riuscire nell'impresa : ho il difetto di cimentarmi in quello che si potrebbe definire una "rottura cosmica" o peggio una "rottura di balls".

Recensire, o meglio tentare di recensire, un libro come questo è una fatic-accia, che potrebbe portare ad una figur-accia da <nasconditi, che è meglio!>.         Il di sopra scritto equivale ad "Attenzione donne incinta, bambini e malati di cuore non oltrepassate questo rigo!"

Eccomi, vado...: Uno dei Migliori Libri del genere che abbia mai letto, se si considera che è  il primo dell'autore e che tratta del "puro astratto":  parole, concetti, informatica, universi paralleli (n.d.s. Prof. Max Tegmark Dept. of Physics, MIT) e forse anche "teoria quantica".

Steven Hall sceglie un narratore d'eccezione: Eric Sanderson, il protagonista, che in realtà è un tutt'uno con il Primo Eric Sanderson, che si farà vivo con lettere che arriveranno giornalmente e per mesi al suo successore (il contenuto degli scritti indica i modi per difendersi dal Ludoviciano, uno squalo concettuale, che ha annientato il Primo Sanderson divorandogli la mente). La storia inizia sul pavimento della stanza da letto di Eric nel momento in cui ... rinasce:

<<Ero privo di conoscenza. Avevo smesso di respirare.
Non son bene da quanto tempo, ma i motori e le centraline che tengono in funzione la macchina umana a livello meccanico dovevano essere andati in blocco, reagendo all'immobilità con un arresto generale del sistema. Avaria del pilota automatico - passare al controllo manuale d'emergenza.
Fu così che ebbe inizio la mia vita, la mia seconda vita>>.

Eric Sanderson non ricorda niente, assolutamente vuoto di ricordi: non sa chi è, dove è, cosa fa o faceva, si guarda allo specchio e non si riconosce... è solo. Cerca fra gli oggetti che lo circondano e... "si trova"... un nome (il suo), un altro nome con il numero di telefono (la sua psichiatra) e dei post-it, tanti, sparsi ovunque con i nomi delle cose a cui sono attaccati, con le indicazioni più disparate... frammenti di vita trascorsa, ma da Chi? Dove? Quando?

My God: se questo è l'inizio, cosa ci sarà nel seguito (!?!)... ebbene: tante cose assurde, tante storie assurde, tanti posti assurdi come "Il Non Spazio", collocato nei sotterranei, nei magazzini abbandonati, nelle < intercapedini> del mondo dove nessuno ti trova perché le pareti costruite con libri, lettere, giornali, elenchi telefonici, insomma con carta stampata, ti rendono invisibile e ti proteggono con i loro flussi concettuali dagli attacchi degli SQUALI!

Si incontrano  anche spezzoni di vita normale, che fluiscono benefici negli occhi e nella mente del lettore, che trova un po' di riposo neuronale: è come un time out, necessario!

-Scout (o Clio, il suo amore perduto sull'isola di Naxos) è appassionata, tenera quanto imprevedibile; i loro dialoghi sull'amore, sul ricordare e sul dimenticare, cioè su tutto quello che ci rende umani, sono inspiegabilmente comprensibili.

-Fidorous è il professore, amico del Primo Eric Sarderson, che lo aiuterà a far sparire il Ludoviciano: lo scontro finale avviene in mare aperto, che è un <concetto> di mare, sulla nave Orpheus, che è un <concetto> di nave e tutti, compresi i lettori, dovranno sforzarsi di mantenere vivo il <concetto> o la nave non potrà mai materializzarsi e prendere il largo...

-Mycroft Ward non appare mai, in realtà è la causa di tutti i mali, il PUPARO: è stato una uomo che, capace di clonarsi attraverso le reti informatiche, è diventato eterno e si moltiplica all'infinito, acquisendo e inglobando dati e identità di milioni  di persone ignare.

Il racconto incalzante e il ritmo frenetico, rendono difficile la vita al lettore, a volte sembra impossibile visualizzare... eppure, se ti concentri, ti appare il tutto nella sua assurdità più reale. E' tutto irragionevolmente vero... ed esagerato.

Pagina 430 : La fine, ma... chissà, forse..., può darsi che..., non lo so...

P.S.: riferimenti a Matrix e Lo Squalo? probabili, Mark Haddon ne è convinto. Ma se fosse un grande puzzle (100008 pezzi) da ricomporre con Eric?

Ahi, ahi, ahi allora la vedo proprio brutta: GAME OVER!

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