Celie è una fanciulla sfortunata. Le vengono tolti ben presto i due bambini che ha partorito da quello che lei crede suo padre, ed è costretta ad andare in moglie ad un uomo violento e rozzo.

L'unico affetto che ha è la sorella Nettie, ma anche questo legame verrà spezzato da Albert, suo marito, che un giorno aveva provato a violentare Nettie.

Un giorno a casa di Albert arriva Shug, una sua amante, e la donna stringe un'intensa amicizia con Celie, tanto da riuscire a trovare, con lei, le lettere che Nettie aveva spedito a Celie negli anni e che Albert le aveva sempre nascosto.

Celie decide allora finalmente di ribellarsi al suo aguzzino e di partire per l'Africa, dove la sorella Nettie ha messo su una scuola per insegnare ai bambini a leggere e scrivere.

Il film ha un buon ritmo, e non mancano i colpi di scena, che mantengono l'attenzione dello spettatore viva; un po' troppo repentina, forse, la ribellione di Celie, che passa in pochi secondi dalla prostrazione schiavistica più totale, alla ribellione fiera e decisa a la William Wallace.

Un film consigliato a chi vuole approfondire la condizione dei neri negli Stati Uniti del primo Novecento e a chi vuole lasciar cadere qualche lacrimuccia.

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