Un album enorme. 39 canzoni contenute in un doppio disco che rappresentano il meglio del primissimo Stevie Wonder nel periodo 1962-71.
Un periodo molto prolifico per 'Little-Genius', come veniva chiamato all'epoca, con chiari riferimenti al suo predecessore connazionale Ray Charles ('The Genius'), che con il giovane Wonder era saldamente unito in una grandissima passione per il Jazz ed il Soul, una spiccata abilità al piano ed uno sfortunato handicap fisico.
I primi dischi dell'allora 12enne, cavallo di punta dell'etichetta di Detroit 'Motown', rimarcavano anche troppo il legame artistico e personale che legava i due artisti: "The Jazz Soul Of Little Stevie" (parafrasando il celebre album di Charles "Genius + Soul= Jazz"), "Tribute To Uncle Ray" e "12-year Old Genius". Erano album molto sperimentali, estremamente improvvisati, che vedevano il 12enne Stevie esibirsi con enorme talento al piano, all'armonica a bocca e alle percussioni. Sono gli album che hanno permesso a Berry Gordy (fondatore della 'Motown') di strappare definitivamente Stevland Judkins Morris (il suo vero nome) dalla strada e di trasformarlo nel ragazzo delle meraviglie musicali: Stevie Wonder. Figlio di una prostituta e di un delinquente, cieco fin da poco dopo la nascita (per il troppo ossigeno somministratogli nell'incubatrice), non avrebbe sicuramente avuto molte possibilità di salvezza, nell'america ancora troppo razzista degli anni '50, se non si fosse aggrappato con tutte le sue forze alla musica.
Riascoltare per intero tutti i dischi degli albori della carriera di questo artista è indubbiamente molto pesante: tante erano le tracce insulse che rappresentavano un puro sfoggio d'abilità musicale da polistrumentista che Wonder aveva da vendere. Questo disco è un ottimo compromesso per chi avesse la curiosità di avvicinarsi a questa parte di produzione dell'artista, poichè contiene il meglio di questo periodo, togliendo i riempitivi e lasciando i pezzi che davvero avevano un valore. I due dischi di "Essential" contengono anche canzoni più mature provenienti da suoi album degli ultimi anni '60 e dai primissimi '70: "For Once In My Life" '68, "My Cherie Amour" '69 e "Where I'm Coming From" '71. In questa raccolta troviamo uno Stevie Wonder che non tutti conoscono, molto più Soul-Jazz, molto meno pop, di quello che sarà la sua corrente musicale futura dei suoi lavori più recenti e celebri.
Le canzoni memorabili sono tantissime: dalla spettacolare riflessione di "Yester-Me, Yester-You, Yesterday", all'acerba e sprizzante energia soul di "Workout Stevie, Workout" passando per le note funky di "Do Yourself A Favour". E come non citare anche le più lente e dolci note della meravigliosa "Something Out Of The Blue" e dell'altrettanto riuscita "Angie Girl". Nei 2 dischi ci sono anche le più celebri: "For Once In My Life", "My Cherie Amour", "Uptight (Everything's Allright) e "Signed, Saled, Delivered I'm Yours". Presenti anche le cover: "We Can Work It Out" dei Beatles (di fatto più bella della versione originale) e il meno riuscito tributo a Bob Dylan nella rivisitazione della celeberrima "Blowin' In The Wind".
Come suggerisce il titolo dell'album 'Essenziale' per riassumere il primo decennio della carriera del soul-man di Saginaw.
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