Stewart Copeland, a suo tempo celebrata rock star, da quasi trent'anni (reunion a parte) ha intrapreso una vita lontana dai flash fotografici e stadi gremiti di fans scatenati, per entrare in contatto con progetti musicali completamente differenti dalla sua fama di batterista dei Police. Nelle pagine della sua divertente autobiografia intitolata guarda a caso "Strange Things Happen", l'ex spilungone d'oro, analizza  proprio il periodo post band raccontando sotto forma di brevi capitoli (non sempre in ordine cronologico) le avventure e le strane esperienze, provate dopo che una fama e una ricchezza spropositata lo rendessero (per sua stessa ammissione) un cartone animato nelle mani del music businnes.

Quel che ne esce fuori è un racconto leggermente confuso a tratti davvero godibile ma lontano dalle attese dei fan di Reggatta De Blanc, che avrebbero certamente preferito una serie di aneddoti sulla genesi e autodistruzione della più popolare band degli anni '80. Copeland tralascia completamente gli anni dell'ascesa al successo planetario dei Poliziotti, costruendo sotto forma di un "diario delle stranezze" che come il suo autore non vanno a cercare l'appoggio del grande pubblico, piuttosto il "suo pubblico", quello che ha seguito la sua particolare carriera tra colonne sonore (Rumble Fish la più famosa), film antropologici (The Rhythmalist) e la lunga collaborazione con gli amici italiani (i Gizmo e La Notte della Taranta), fino al suo lavoro più interessante il progetto Orchestralli. L'unica concessione alla band che lo ha reso famoso nel mondo, arriva nell'ultima parte del libro, nella quale il batterista racconta quasi come fosse un diario di viaggio, la breve ma intensa parentesi della reunion del 2007/2008. Per buona parte del pubblico è risaputo l'astio tra Stewart e il più famoso Sting, una tensione che non è mai calata neppure nell'età matura, anzi sempre più forte, facendo spesso e volentieri traballare il "nostro" eroe e portandolo alla definitiva conclusione (seppur in pace) della rinnovata collaborazione fra i tre musicisti. 

Questo libro probabilmente è la rivendicazione del suo autore come musicista oltre i Police, allontanatosi dalla prestigiosa bolla dorata per inseguire sentieri musicali poco noti e talvolta arditi. Onore al merito ma noi fans avremmo preferito qualcos'altro...

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