Per un amante dell'horror sono momenti difficili questi. Il mercato è intasato da produzioni insulse, realizzate ad uso e consumo del pubblico più disattento che grida al capolavoro per film come "New Moon" o "Io loro e Lara". Negli ultimi anni infatti, i cinema dell'orrore degni di essere chiamati così, sono stati sempre meno e il ruolo dell'eccezione che conferma la regola se lo è preso la Francia con i supercitati "Alta tensione", "Martyrs" e "Calvaire" e i meno conosciuti "Frontiers" insieme a quel gioiello di grezzume che risponde al nome di "Sheitan". Una produzione quella francese che ha saputo allontanarsi da quello che il pubblico "standard" vuole vedere per esplorare lidi più gore che fanno piacere agli ammiratori del genere. L'Inghilterra dal canto suo con "The cottage" e con quello che sta diventando un cult, "The descent", ha perlomeno salvato la pelle. Evito di parlare della situazione italiana e mi soffermo sugli Stati Uniti. Le mega produzioni hollywoodiane non riescono ormai da parecchio tempo a travalicare i confini del mainstream per esplorare lidi che magari sono meno appetibili al grande pubblico, ma sicuramente trovano più estimatori.

"Il respiro del diavolo" è l'ennesimo pseudo film sull'orrore che l'America ci propone ogni anno. Infatti ogni 365 giorni puntualmente dall'altre parte dell'oceano arriva il film con il "bambino cattivo" di turno che fa strage di poveri ragazzuoli. Lo sconosciuto Stewart Hendler dirige codesta pellicola con una piattezza imbarazzante, nonostante l'inizio sia movimento e possa far pensare ad una netta virata di genere. Quello che però mi vede maggiormente allibito sono i giudizi positivi che in vari siti e sentendo un po' in giro, vengono dati al film. Probabilmente io di cinema non ci capisco nulla, ma "Il respiro del diavolo" è risultato essere ai miei occhi, uno dei film orrorifici più brutti che abbia mai visto. Josh Holloway nei panni di un rapitore risulta assolutamente fuori luogo, così come il resto del cast che ha il culmine nel solito bambino (Blake Woodruff) che deve incutere timore con la sua faccina tanto bella e tanto carina. Naturalmente come sempre il piccoletto è vestito con la sua camicina bianca, così tanto per sentirsi a suo agio...

Il respiro del diavolo è un film da evitare in tutto e per tutto, figlio di una mentalità sempre più indirizzata verso il mercato e gli incassi. A partire della trama per arrivare alle musiche e al resto, questa pellicola insieme ad altre ultimamente prodotte negli states (una su tutte il bruttissimo "Il mai nato"), non fanno altro che deludere gli appassionati del genere e attrarre sempre meno fans.

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