Come detto nell'altra recensione, il lascito principale degli Stigmathe è dato dai due 7" EP, gemelli e speculari, datati 1983 e 1985: "Suoni Puri Dalla Libertà" e questo "Lo Sguardo dei Morti". Gemelli perchè entrambi seguono strutture identiche: lato A composto da due pezzi veloci, duri e poderosi in pieno stile d-beat, lato B da un'unica traccia reggae. Eppure speculari, perchè non potrebbero essere più diversi nei concetti.
Tanto estroverso era "Suoni", tanto introverso è "Morti"; tanto esuberante e inneggiante alla rivolta era il primo, tanto fatalista e nichilista è il secondo; tanto positivo era il primo, tanto negativo è il secondo. Gemelle e speculari sono le tracklist: la traccia numero 1, com'è ovvio, serve a introdurre il discorso, e non a caso in entrambi i casi il posto è riservato alla title-track. Ma mentre Suoni Puri Dalla Libertà era dominata da basso e batteria, in Lo Sguardo dei Morti è la chitarra che risalta, chitarra più dark che mai; e così, tanto Suoni Puri era ariosa e selvaggia, tanto Lo Sguardo è cupa e claustrofobica. Stesso discorso per Corri e Sopravvivi e I Miei Occhi: entrambe sono dritte, potenti e senza fronzoli, ma mentre la prima era uno sprono all'ascoltatore, la seconda è riflessiva; mentre la prima poneva un ponte fra canzone e ascoltatore, la seconda alza un muro invalicabile con un testo tanto minimalista quanto perentorio ("I miei occhi vedono / tutto ciò che tu non puoi vedere"). Ma è con il lato B che le differenze si fanno abissali: Italia Brucia e Volando Stanotte infatti hanno in comune solo la base reggae, ma non potrebbero essere più opposte. Tanto solare ed energica era Italia Brucia, tanto notturna e sottotono è Volando Stanotte: è un lungo, ipnotico brano dub che guida l'ascoltatore nell'anima dello scrittore, un viaggio così personale e al contempo alienante che non ha eguali nella storia dell'hardcore; in altre parole, un capolavoro.
Un capolavoro che purtroppo resterà l'epitaffio degli Stigmathe: come già detto, l'anno successivo si saranno già sciolti, per mai più riunirsi, altro caso raro all'interno del punk italiano. A futura memoria, la loro quasi completa discografia (I due ep + i pezzi editi in varie compilation, manca "Hardcore Vivo" ma poco importa) è stata raccolta nel 2012 in un cd unico chiamato "Fronte Di Nervi": il consiglio, manco a dirlo, è di procurarvelo.
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