Ok, la formula è un po' abusata, però gli Still Remains la applicano meglio di quasi tutti i loro compari, e le carenze in quanto a originalità compositiva e valore delle liriche sono compensate da una tecnica eccellente, e da un songwriting sicuramente un po' banale, ma anche molto efficace (proprio perchè ultracollaudato).

L'uso massiccio e gustoso delle tastiere (che conferisce un piacevole retrogusto "gotico" ai brani) sicuramente distingue un minimo gli Still Remains dal marasma di gruppi metalcore in circolazione al giorno d'oggi, e offre un po' di ossigeno alla varietà dei brani altrimenti molto simili tra loro, almeno ai primi ascolti.

In generale ciò che offrono i 12 brani contenuti in questo album sono notevole potenza, aggressività e energia nei versi, intervallate da ritornelli molto melodici e spesso assai orecchiabili: a questo proposito vorrei precisare che gli Still Remains, contrariamente a quanto possa suggerire quel "Love" nel nome del disco, NON suonano emo, emocore o simili, quindi orecchiabile in questo caso non è sinonimo di "pop". A sollevare il gruppo rispetto alla media ci pensano numerosi momenti "epici" dominati dalle tastiere, accellerazioni travolgenti di batteria e breakdown dall'impatto devastante.

Sicuramente un ottimo disco per gli appassionati del genere che passerano volentieri sopra ai suoi difetti, per tutti gli altri provate a dargli un ascolto, chissà, magari..

Carico i commenti...  con calma