Film del 1982 di Stuart Gillard utile solo per eccitare lo spettatore. In un improbabile contesto patinato due giovani minorenni rimangono soli in una misteriosa "terra di mezzo" fatta di paesaggi desertici, marittimi, oasi e palmeti da sogno. Briganti o tartari feroci sterminano la di lei familgia ed il poderoso ragazzetto ricciolo d'oro si prenderà cura dell'orfana fanciulla adolescente.

Le scene si sviluppano in una sola direzione: quella erotica. La giovanissima e perfetta Phoebe Cates fa la parte di una quindicenne che scopre il suo corpo, toccandosi il seno e comprendendo il valore dell'erotismo della femminilità e sensualità. A scoprire il suo corpo sarà anche il giovanotto che la spierà lavarsi e quant'altro. I due scapperanno dai briganti e se la spasseranno con due improbabili ammaestratissime scimmiette che si attaccheranno a loro in tutti gli spostamenti, ma che sapranno farsi da parte nei momenti più intimi. Il legame tra i due si stringerà sempre più fino che si arriverà al contatto fisico ed al sesso. Parrebbe tutto così delicato, invece c'è una gigantesca componente di morbosità. Ma ci sta anche, perchè un film così è perfetto per un certo tipo di pubblico. Non voglio essere censurato, ma ci siamo capiti. La ragazzina rimarrà incinta. Non succederà altro di importante. Strascico ampiamente erotico di "Laguna Blu", decisamente meno morbosetto, ma come genere siamo lì.

Da ricordare la colonna sonora "Paradise" cantata dalla stessa Cates che ebbe modo di pubblicizzare se stessa in tutti i modi possibili, pur avendo in seguito una carriera misera misera. Eppure questa mediocre pellicola ci ha fatto sognare (più lei che le ambientazioni filmiche posticce che fungono da palese pretesto paradisiaco per elevare il senso della piacevolezza erotica).

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