Perchè è esistita una scena Hardcore-Punk a San Donato Milanese, periferia sud della metropoli meneghina, negli anni novanta.
Happy Atheist, Vox d'Accion, Reality e soprattutto (a livello di relativa importanza) Stuntplasticpark; tutte band unite da ideali e speranze per un futuro migliore (!!), urlando giovanile rabbia ad un microfono e suonando tre o quattro accordi senza un briciolo di tecnica. Soltanto anima, cuore e sudore.
Gli Stunt sono stati una delle realtà più promettenti di questa oscura e sconosciuta scena; sono durati giusto una breve stagione. Il tempo per pubblicare questo 7 pollici nel 1996, un album vero e proprio appena dopo e poco altro. Completamente "persi" ed immersi in clamorose e colossali sbornie alcolemiche; visti dal vivo dalle parti di Verbania e posso confermare la loro assoluta poca affidabilità. Però pestavano come degli ossessi e questo bastava eccome ai tempi; ed il buon "PogoMan" che è, che era in me, venne fuori alla stragrande durante la loro intensa esibizione.
Un sound incazzato, incalzante e furente; suoni duri, compatti che li avvicinava all'Hardcore Old School di Agnostic Front, Madball e Biohazard (che tripletta clamorosa sono andato a citare). Con improvvisi cambi di registro e slanci melodici sulla falsa riga di Down By Law ed anche i Bad Religion post Generator.
Gaba, Grunt, Max e Fabio i nomi dei quattro facinorosi impegnati in questo frastornante progetto. Sei i brani raccolti nel mini supporto vinilico; per una dozzina di minuti suonati con spasmodico ardore. Ascoltatevi, a mille, l'opener "My Bottom" e vi ritroverete a fare stage diving dal tavolo della sala: si accettano scommesse. I restanti dieci minuti sono sul medesimo e sconquassante piano...anzi forte visto le legnate, le badilate suonate a tutta velocità...TELEVISION FUCKIN' DEALERS...
Ma quanto è figherrima la copertina con i personaggi Marvel intenti a suonare e pogare!!!
Ad Maiora.
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