Vivere nelle grandi città non è solo stress e imprecazioni continue. Vivere nelle grandi città è anche avere amici che, nonostante i discutibili gusti musicali, si intrufolano nel tuo pc e spulciando tra le varie librerie musicali scoprono i miei trascorsi con la musica adolescenziale. Ebbene sì! E quindi decidono di regalarmi il biglietto per il concerto della band di Torino. Tutto solo, nessuno si aggiunge a farmi compagnia. Poi rifletto e ovviamente deduco che la Pausini non prenderà parte a questo evento che ogni anno si tiene all'Ippodromo delle Capannelle (oh ma una navetta per il ritorno no eh?????). Questo non basta a demoralizzarmi, e così dopo aver trovato compagnia tra gli scenografi dell'accademia (non so se è un caso ma erano tutti di quel corso) ci accingiamo ad attraversare mezza Roma per arrivare intorno le 20 in questo mega complesso. Giunto all'ingresso comincio ad avere il primo conato di vomito leggendo che il 26 suoneranno i Modà!!!! E poi ecco che le mie premesse diventano realtà! Una miriade di pseudo bimbiminchia che strepita cantando. Ho seguito i Subsonica fino all'avvento di Terrestre passando lo "scettro" a mia sorella, ormai la mia adolescenza era terminata. E devo dire che fino a i tempi di Amorematico li ho anche apprezzati, con il loro sound elettroclash pop-rock. Certo prima erano un gruppo un tantinello più d'elite. Ora invece. Ma un regalo e sempre un regalo e non sarà certo questo a demoralizzarmi e non farmi godere la serata. Avevo sempre sentito che live rendessero più che bene. Si trattava solo di aspettare.

Dopo una birrozza la mia compagnia decide di intrufolarsi tra la massa. Una massa variegata, con sommo stupore noto anche qualcuno più grande di me (e parlo io che a 26 anni suonati mi faccio il problema; sarà che appunto i Subsonica mi riportano alla mente i tempi in cui frequentavo le scuole superiori). Dopo tanto attendere e diversi "fuori" si spengono le luci. Il palco prende vita e sulle note di Giorni a perdere escono Samiel, Boosta e soci vestiti con camicia rossa, cravatta nera e pantalone scuro. La scenografia è quella del Rock in Roma. Tralasciando le donnine infuocate che ad ogni ammiccare dei prima citati, sembrano avere un infarto, cerco di godermi lo spettacolo, di spremermi le meningi per ricordarmi testi e titoli delle varie canzoni (purtroppo solo con quelli dell'ultimo album ho avuto problemini!). La scaletta è variegata, le diverse composizioni vecchie e nuove si sposano benissimo con il clima creato dal frontman che nonostante tutto tra salti e zompi riesce a tenere in vita il pubblico che sembra esplodere canzone dopo canzone. E sembra smuovere anche me. Ebbene si, al diavolo tutto, comincio a scatenarmi, battere le mani, cantare a squarciagola e pogare!!! Canzone dopo canzone arriviamo a Depre e mentre le luci si spengono sale un personaggio a me non del tutto sconosciuto! Un tale Antonello Venditi che comincia a stimolare la mia curiosità. Ma non preoccupatevi, nessun duetto, fa solo parte della coreografia improvvisata per una canzone delirante che trasmette tantissimo live! Ah i bei tempi di Microchip Emozionale!!!! La folla è sempre più in delirio e sembra apprezzare i brani de "L'Eden" che giustamente vengono proposti di più anche se non mancano chicche come "Albascura, Nuvole Rapide, Liberi Tutti, Discoteca Labirinto (ma niente Morgan), Colpo di Pistola e la sempreverde "Tutti i miei Sbagli".

E così tra una pausa, una sigaretta, un cambio d'abito, giochi di luci psichedelici mi ritrovo nuovamente a spulciare il mio dizionario "meccanico" e ricordarmi i begli anni passati. Devo dire che ero partito con il piede sbagliato e che nonostante la mia ignoranza sulle loro ultime produzioni resto folgorato dal ritmo di "Benzina Ogoshi, Istrice, La funzione", ma quella che più attira la mia atteznione è senza dubbio "Il Diluvio" merito anche di Samuel che ci chiede di abbassarci per poi esplodere quando il ritmo cresce sempre di più!!!!! Arriva il tempo dei finti saluti, il ritorno sul palco, le ultime canzoni, non bellissime, baci e abbracci e a mezzanotte passato dopo più di due ore di coinvolgimento finisce il mio regalo di compleanno.

Vi risparmio l'epopea per rientrare a casa, tra traffico e bus affollati! In sintesi un ottimo spettacolo per una band che pur non emozionandomi più come un tempo riesce a tenere viva l'attenzione e rende divinamente sul palco. Un'ottima band per un mercato pop-rock commerciale interessante del panorama italiano! Ah dimenticavo chissà come sarà lo spettacolo degli Afterhours il 6! I miei amici sì che mi vogliono bene!!!!

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