...Ca su fatti mei comu m'aggiu cumbenatu ca quai intra allu salentu lu sule nesciu mÕa scarfatu nu fazzu lu padreternu ca ci sape te du a rriatu e della vita semplice nu mÕaggiu scerratu...

traduzione in lingua italiana: ...Che sono fatti miei di come mi sono combinato, e qua dentro al salento il sole nostro mi ha scaldato, non faccio il padreterno che chissà da dove è arrivato, e della vita semplice non mi sono scordato...

Amici del Debaser, non mi sento un esperto di musica, non so neanche suonare uno strumento musicale, ma la musica è sicuramente un mio hobby e di gruppi ne ho sentiti tanti, ho una bella e abbondante base di metal, ma anche di rock, di Beat e di musica synth-pop etc etc. Allora sulla base di queste considerazioni io dico una cosa: potrò mai parlare bene dei Sud Sound System??? Ebbene sni... anzi: nsi, o meglio ancora sno. Nel senso: se devo vedere (oggi come oggi) come stanno le cose, approfittandone del fatto che mi fà piacere che un gruppo salentino si sia fatto conoscere a Bologna e in germania, direi: SI. Se invece devo intendere la loro musica, il loro suonato, e il loro ruggamuffin pugliese direi pienamente: NO. sembrerà strano, il gruppo è così semplice, così sputtanato così criticato... eppure in loro io sento qualche cosa di speciale, cioè di brutto ma nello stesso tempo interessante. Non sento abilità strumentali o comunque canoni che evidenziano una musica con la M maiuscola, penso che loro rappresentino una realtà e lo facciano nella migliore maniera. Sono salentino e quindi posso capire meglio di qualsiasi altro i loro testi cantati interamente in dialetto leccese. Sono un po' come i film trash, piacciono perchè fanno cagare, loro mi piacciono perchè sono estremamente modesti e umili. Fatevi un salto dalle mie parti (Jamaica del sud) e scoprirete che tipi come me (principalmente metallari ma aperti verso qualsiasi genere) ce ne sono pochi, qui va di moda il reggae, l'Hip Hop e soprattutto il Ragamuffin. Nei nostri Juebox e nelle nostre autoradio (ma non assolutamente nella mia) quest'estate avrete sentito solo Negramaro e Sud Sound System. È vero amiamo le nostre culture e le nostre tradizioni e siamo sempre pronti a spingerle verso il nord, ma i Negramaro ad esempio per me fanno un pop per ragazzine e tipi come loro ne esistono 1000000 esemplari. I Sud Sound System invece sono particolari, prima di tutto perchè sono le loro parole a fare la musica, i cantanti 'mpunnanu, (è così che si dice) cantano velocemente rime alternate reggae in dialetto e sparati alla massima velocità, dicendo cose che sono giuste.

Sicuramente chissà quanti commenti scomodi arriveranno su questa pagina, ma mi dispiace, era inevitabile, prima o poi sarebbe arrivato il loro momento, anche se (lo dico in anticipo) i sud li sento una volta all'anno, e le due stelline date sono parecchie. Acqua pe sta terra è il nome dell'ultimo album (2005), quello che è andato di moda e che mi ha invogliato a sentire il loro primo album: Salento Showcase 1994. A differenza dell'ultimo album questo è moooooooolto più semplice, innanzitutto potrebbe benissimo non essere definito un vero e proprio album ma una raccolta di canti ragga in Leccese, la base è quasi sempre la solita: ta ta ta ta ta ta a raffica, la sonorità è grezza, un pò squallida, ma sono i testi a farli valere. Innanzitutto in questo album "il sud sound system" era molto più grande, non c'erano solo Nando Popu, Don Rico e Terron Fabio, ma c'erano tanti altri membri che entravano e uscivano dalla band. i ragazzi erano tutti amanti di Reggae e Raggamuffin e così incomicniarono a formare questo sistema in cui con il dialetto si affrontavano le tematiche di attualità locale, con lo scopo di diffondere per l'ennesima volta la cultura l'amore e la radicazione. Siamo malati di provincialismo? Questo si forse è vero, ma dopo essere stati sommersi da una valanga di ignoranti (perchè privi di ogni fondamento) insulti (terroni ad es. ), noi che una volta diplomati dobbiamo per forza salire al nord (perchè fatia a quai nunn'ave\ nun cinn'ede) e spesso ci vergogniamo di essere nati in una terre di campagna non possiamo non rimanere (minimamente) affascinati (se abbiamo un cuore) da un grido delle radici, un ritorno a noi stessi.

È come se publicizzasero la nostra vita, le nostre abitudine, le nostre tristi realtà, non possiamo non esserne contenti, il loro è un grido di battaglia da parte della gente umile e modesta, dei contadini, dei pescatori e dei giovani. E il tutto è condito con lo spirito delle Dance Hall. Lasciamo perdere sia il fatto che la politica musicale ormai ha rotto le palle, e tralasciamo che qui i Sud si incominciano a sentire dalle medie e che non c'è un essere umano che non li sappia... quello di cui parlo io è un fattore Culturale. ma andiamo avanti (anche perchè sicuramente non sono stato per niente compreso): La canzone si annuncia con "Ilenu" (trad ita: Veleno), dove (ironicamente) vengono presi per il culo quegli elementi che pieni di auto-autorità si sentono tanto importanti da combinare qualche cosa (nella politica ad esempio) ma peggiorandone solo la situazione, e contemporaneamente Gopher (il singer) cerca di evidenziare lo stile stesso della canzone in esame facendo riferimento alle sue strofe che il più delle volte sono difficili da seguire. con lo stesso ta ta ta ta (sta volta c'è qualche effetto in più) attacca "Otala" titolo tratto dal detto: "Otala e spotala" (trad ita: Capovolgila, girala: ma siam sempre là... notare che il seguente testo non si trova in internet in quanto è abbastanza complicato da trascrivere) dove "Ggd" (dj) e Treble (altro singer) trattano un tema che a distanza di dieci anni dall'album è ancora in piena attualità: la Mafia (ma se è per questo è attualità dagli anni 30), combattono contro gli stereotipi nordici che infamano non solo la Puglia ma anche Calabira e Sicilia di "Mafia" senza sapere che in realtà la mafia è uno dei più grandi Paradossi esistenti. Dal testo [tradotto]: ("La mafia non è solo contrabbando... mi fanno ridere quei coglioni al tg che dicono "Guerra alla mafia", ma se siete voi, voi voi siete la mafia..." Un mio compagno di classe era di Soleto (Le) e mi disse di conoscere Belina, protagonista della canzone "Mena Camina" (trad: forza cammina), un brano meno veloce ma molto carino, che fà riflettere sul fatto che molto spesso dietro le iniziatevi dei migliori militari politici e scienziati si cela un girotondo economico che è tutto un buisness. In questo primo album dei Sud c'è anche una canzone cantata da due ragazze (Mad Sabrina e Marilena) dal titolo "Vivi" (questa è in italiano) e dal ritornello : "libero, tu sei nato libero come colui che ti creò..." una canzone che cerca di valorizzare i caratteri individuali delle persone, indice di libertà spirituale. (sinceramente le ragazze hanno delle voci sgraziate che rovinano la canzone) segue "Ddhra Sira" di Fabiana e PapaGianni (quest'ultimo uomo è rimasto nel gruppo fino alla fine), una revisitazione in ruggamoffin (un pò noiosetta) di un canto popolare pugliese (all'incirca quasi pressochè +o-). Il pezzo forte dell'album è "Me Basta Lu sule" di Terron Fabio e Don rico (i due singer più importanti), la canzone parla del sole, come simbolo rappresentativo delle nostre parti (non per niente lo spot è Salento: lu sule, lu mare e lu ientu), la canzone è stata più avanti perfezionata nell'album successivo. Ritorna il ta ta ta con Taianu (tagliano)Dopo la scadente "Sulu pe li soldi" (in cui ci sono versi jamaicani), Nandu Popu canta "La vita è Misteriosa" che fà venire un sonno tremendo e voglie di interrompere qui la recensione, ma "La romanella" ha un bel ritmo, sicuramente la traccia più reggae di tutto l'album, dove le parole si adattano benissimo alle sonorità alternate di un contesto allegro e divertente che in realtà parla di un drammatico problema: la disoccupazione. (è la canzone più vera). Conclude con la canzone "Sulu pe lu reggae" molto carina e movimentata.

Quindi, morale: il gruppo oggi è carino e interessante, lo consiglio a chi ama il Raggamuffin, per gli altri: provate ad ascoltarli, ma non quest'album.

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