"Siamo in sintonia con i 18enni che comprano vinili, non con i gruppi che si adeguano alle radio. Voglio piacere più a questo tipo di gente che al mainstream. Voglio andare completamente all'opposto delle mode del momento". Queste le parole di Brett Anderson nel presentare al mondo il settimo album degli Suede, il secondo dopo la reunion, e nel commentare il suo rapporto con la frizione della musica oggi. Parole che vengono confermate da questo disco pesante e ricercato.
Se "Bloodsports" del 2013 riallacciava i fili con il passato e strizzava l'occhio a sonorità pop simili a quelle di "Coming Up", "Night Thoughts" può essere paragonato al loro capolavoro "Dog Man Star". Gli Suede decidono, con un lavoro più ambizioso e atmosferico, di andare avanti e lo fanno alla vecchia maniera, con un concept legato ad un film del fotografo dell'NME Richard Sargent (presente nell'edizione deluxe dell'album) su un uomo che perde il figlio e immediatamente tutta la sua vita va a pezzi.
Sono "pensieri notturni" carichi di pathos, sofferenza e malinconia quelli che attraversano e collegano i vari pezzi del disco, registrato tra Londra e Bruxelles e prodotto dal fidato Ed Buller, dall'apertura orchestrale di "When You Are Young" al fantasma di "Beautiful Ones" presente in "What I'm Trying To Tell You", passando per il gancio dei singoli "Outsiders" e "Like Kids" fino al finale solenne di "The Fur & The Feathers".
Gli immarcescibili fan della band inglese hanno un'altra manciata di canzoni da cantare col cuore in mano.
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