A distanza di tre anni dal primo album post reunion, lo splendido “Bloodsports”, i Suede si rimettono in pista con un nuovo lavoro in studio, battezzato “Night Thoughts”.
Progetto complesso ed ambizioso (allegato alla edizione speciale del disco troviamo un film – l’album ne è la colonna sonora – diretto dal fotografo Roger Sargent), il nuovo lavoro sposta ancor di più le coordinate verso l’epico lirismo del capolavoro “Dog Man Star” e si allontana dal sound britpop/elettronico delle opere successive a “Coming Up”, l’altra faccia della medaglia del Suede sound. Richard Oakes dimostra così di essere uno dei migliori e più ispirati chitarristi inglesi, eclissando quasi definitivamente l’ombra dell’ormai lontano Bernard Butler (perso nel suo lavoro da produttore e ridimensionato da progetti, solisti e non, non esattamente convincenti).
Il sound più giocoso e pop di fine anni ’90 torna qua e là in alcuni pezzi, seppur aggiornato e modellato secondo il mood generale del lavoro (che propone un’incredibile compattezza di fondo, merito dello strepitoso produttore Ed Buller, davvero imprescindibile perché i Suede si esprimano al massimo delle loro potenzialità). Si tratta dei primi due singoli “Outsiders”, dove una strofa secca e martellante prepara il terreno all’epicità spudoratamente bowiana del ritornello (lontani echi di “Starman”) e “Like Kids”, pezzo davvero preso di peso dalla Coming Up era. Anche “What I’m Trying To Tell You”, con l’inconfondibile trademark sonoro della chitarra di Oakes che fa bella mostra di sé nel refrain, gioca col pop, filtrando i primi Franz Ferdinand attraverso uno scolapasta art rock nella strofa. “Pale Snow” e, soprattutto, “Tightrope” (forse il miglior pezzo dei Suede post-reunion) invece riportano direttamente ai fasti sonori di “Dog Man Star”. C’è vita anche senza Bernard Butler, quindi.
L’epicità volontariamente accentuata esplode ancor più fragorosa nella pomposa ed orchestrale opener “When You Are Young” (che ha un piccolo sequel nella penultima traccia “When You Were Young”) che introduce un disco quasi perfetto, dove i Suede recuperano finalmente in toto l’ispirazione dei giorni migliori. Sia che virino decisi verso il britpop (“No Tomorrow”), sia che spingano l’acceleratore nel più impegnativo versante art rock (“I Don’t Know How To Reach You”, con Richard Oakes sugli scudi, oppure “Learning To Be” e la disperata “I Can’t Give Her What She Wants”), il tutto suona credibile, ispirato e soprattutto finalmente di grande livello, con la solita strepitosa vocalità del leader Brett Anderson a farla da padrona, dal principio fino alla sontuosa chiusura con “The Fur & The Feathers”, il loro miglior pezzo di chiusura dai tempi di “Still Life”.
Un grande disco, “Nigh Thoughts”, che certifica il pieno ritorno alla forma ottimale per una delle formazioni imprescindibili del rock britannico degli ultimi 25 anni.
Miglior brano: Tightrope
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