Questa recensione è dedicata a chi sente il peso del tempo sulle proprie ossa e a chi lotta per non soccombere ad esso, in qualche modo.

Quasi un anno fa, i Suede tornarono a farsi sentire e in radio questo singolo, fin dalle prime note, mi regalò qualcosa di inspiegabile.

La band britannica aveva infatti preso una pausa a tempo indeterminato nel lontano 2003. L'alchimia dei testi di Brett Anderson e le chitarre sognanti di Oakes presero un duro colpo, a causa della tossicodipendenza del leader e della scarsa creatività legata a problemi interni al gruppo.

Nel 2013, Bloodsports sancì un ritorno coi fiocchi di spleen e atmosfere malinconiche a cui si era abituati (in download gratuito sul sito ufficiale regalarono la splendida Barriers).

Ma ciò che veramente mi stupì di questa band dal turbolento passato fu Outsiders e credeteci o no, nonostante i fasti del passato, è la canzone che preferisco partorita da essi.

Il sound del pezzo è impreziosito da un ritmo martellante e costante di batteria seguito dall'introduzione di Oakes con note gelide, mentre le tastiere sovrastano l'intera area.

La trama è quella di un amore impossibile, o, di un amore che esplode ma che non può propagarsi forse per paura di una realtà ostile. Si tratta di due maledetti.

By the roadside shrine there's a place, selling bouquets of cellophane.

That's where they meet, in this desolate place, and the more they see the more they say.

Dopo che parole e strumenti disegnano perfettamente un paesaggio che sembra un dipinto osservato nella mente, la consapevolezza di essere nel torto marcio, dalla parte sbagliata della carreggiata vi chiama a se.

Thrown like two winter roses into a broken vase,

They're playing the hand they play caught in the game they made.

E adesso avete una sola possibilità di colpire, prima che la notte e la passione lascino spazio ad un altra inesorabile alba. Di cosa sia giusto o sbagliato é tempo di fregarsene.

She puts her faith in the moment, Outsiders.

He puts his faith in the moment, Outsiders.

Il video realizzato per il pezzo è praticamente la cover di Night Thoughts, e per tutta la durata ad essere immortalato è il momento "in cui si versano tutte le speranze". La ripresa non risulta scontata, anzi, trovo che sia la meritata esaltazione della semplicità di un gesto che effettivamente regala delle emozioni, soprattutto per ciò che nasconde, per il significato posto dietro le apparenze. Forse le stesse descritte nel singolo.

Non amo fare paragoni tra artisti diversi, ma un po' della sostanza di cui sono fatti i Cure qua la trovate.

Adesso, la domanda ovvia potrebbe essere: "Cosa c'entra il tempo in tutto questo?".

In realtà non so se il tempo sia effettivamente un avversario o un amico. Ognuno vive situazioni diverse e momenti altalenanti.

Nascita, lutto, vittoria, perdita.

Ma a volte esso ti da delle possibilità, come quella di essere un Outsider, di scegliere se mandare il mondo al diavolo e vivere davvero come vorresti, con chi vorresti, affrontando la reazione della consuetudine mentre la calpesti.

Come la possibilità di tacere e non dire ciò che pensi. Più che scuole di pensiero, scelte e razionalità.

Poi magari il tempo è un tizio bastardo che conta i tuoi giorni rimasti, o un vecchio amico che si siede e in silenzio ascolta le tue proposte. E mentre sta seduto li per te puoi parlargli di ciò che vuoi.

Un coltello, e scegli bene il posto per la cicatrice.

Carico i commenti...  con calma