Gioiello del Brutal Death Metal, Pierced From Within dei NewYorkesi Suffocation è l'album capolavoro di questo genere. Non ci sono parole per discrivere la magnificenza di questo disco.
Le vocals tenebrose di Frank Mullen, il basso tritaossa di Chris Richards, le chitarre intricate di Terrance Hobbs e Doug cerrito e la mostruosa batteria del batterista Doug Bohn, che sarà presente solo in questo disco in sostituzione dell'altro mostro Mike Smith, costruiscono un disco (prodotto come sempre dal Dio Scott Burns) assurdo, molto più pesante e distruttivo degli altri dischi dell'epoca che influenzerà tutte le Brutal Bands a seguire. Caratterizzato dalla tecnica sopraffina di tutti i musicisti e da una produzione quanto mai perfetta che mette in risalto tutti gli strumenti, il disco formato da 9 tracce è un concentrato di velocissimi assalti Grind, rallentamenti pesantissimi puramente Brutal e ritmiche Technical Death Metal.
Quest’album è pura cattiveria. Gia la title-track parte ferocissima ed assieme alla seguente Thrones Of Blood costituiscono un duo impeccabile che unisce distruttività ignorante a tecnica sopraffina e annichilente. Da brividi l’intro con il basso di Dephts Of Depravity, immenso monolite di Groove e sfuriate tiratissime. Ascoltando traccia per traccia si scorge il marchio Suffocation, un fitto e complesso reticolato di ritmiche schizofreniche e brutalità che costituisce ogni singola canzone, al fine di dare un risultato travolgente e devastante. E’ bello sottolineare quanto intelligenti siano stati i Suffocation nel non creare brutalità fine a se stessa ma un ragionato assalto che non annoia mai; I ritmi rimbalzanti di batteria e chitarra di Synthetically Revived ne sono l’esempio.
C’è anche spazio per il reprise di Breeding The Spawn, presa dall’omonimo album, ma registrata questa volta con suoni più limpidi e incastrata alla perfezione nella tracklist a conclusione di un masterpiece che è impossibile non avere. Questo album inoltre è assai eterogeneo, in quanto spacca ancora il culo a tante modernità odierne e sembra registrato negli anni 2000 da quanto sono impeccabili le esecuzioni e i suoni. Assieme a None So Vile dei Cryptopsy e Tomb Of The Mutilated dei Cannibal Corpse (gli unici dischi che secondo me possono reggere il confronto dato che si tratta di un capolavoro). Questo è un picco inarrivabile del Brutal Death Metal, una bestiale opera d’arte che frantumerà i vostri padiglioni acustici.
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