Album uscito nel 1987 dopo la discussa reunion, è uno degli esempi più thrasheggianti dei Suicidal Tendencies.
"Join the Army" inizia martellando e finisce martellando, contenendo epocali brani come "Sucidal Maniacs", "Human Guinea pig", "Cyco" e molti altri. L'impronta stile rap è presente e si fa ben sentire, ma non è particolarmente fastidiosa o pacchiana come in alcune moderne band o altri loro successivi lavori, tutto questo molto probabilmente per una forte presenza di chitarre secche e taglienti, che non appesantiscono con toni troppo bassi e pompati l'effetto sonoro dell'album. Ascoltando il brano "Join the Army" molti paladini del moderno Crossover-Nu Metal avranno sicuramente trovato un ispirazione di inestimabile valore, senza togliere un modo di conciarsi ed atteggiarsi, sempre stata un'etichetta molto importante per la band.
Musicalmente è sporco, ma ben suonato e composto, la particolare voce di Mike Muir è impostata superbamente, non perfetta come in "How will laugh tomorrow..." ma più grezza e in minor maniera controllata, come del resto tutto il soud del disco. Assoli e schitarrate sono ancora di livello non del tutto maturo, ma certamente di una posizione nettamente migliore di molte altre band Punk-Metal del periodo. Forse la batteria non da un tocco particolare a tutto il lavoro, ma si limita ad accompagnare la musica nello stile più modesto senza volere esagerare, questo punto a mio avviso da al disco un tono meno potente e tende a renderlo più piatto del dovuto. Comunque la musica è veloce e decisa, mescolando con molta astuzia la grinta e la furia dell'hardcore, l'impostazione e la marzialità del metal con lo stile e le tematiche del rap.
Il messaggio dei Suicidal Tendencies e come sempre un messaggio proveniente dalla strada, tanto per citare una strofa: "My best friend is misery, my girlfriends is insanity, my father is revange", la guerra urbana delle gang, l'arte di arrangiarsi, di resistere e di non rimanere perdenti, reagire e combattere. I temi fondamentali del gruppo non verranno mai persi strada facendo, ma in un certo senzo diventeranno con il tempo meno credibili. Con i Suicidal Tendencies non ritroviamo quell'umorismo che caratterizza a volte band della spiaggia californiana, troviamo invece quella serietà che cerca rispetto e che incute paura. Come del resto la stessa copertina indica, questo gruppo vuole lasciare è una sorta di legge di strada o meglio un importante avvertimento cantato e suonato. Chicca imperdibile per gli amanti della tavola a quattro rotelle: "Possessed to skate" dove si parla letteralmente del fascino dello Skate e se ne enfatizza l'aspetto eroico di farlo, addirittura considerando gli Skaters come "Modern Gladiators".
L'album in questione ha spaccato a metà la critica generale, c'è chi ha amato questo disco come una particolare fase della band con i suoi suoni più duri e chi ha detestato questo album accusando i Suicidal Tendencies di essere solo una massa di conformisti che si buttano dove fa più comodo.
Chi, che come me ama il thrashcore e la musica veloce può apprezzare senza ombra di dubbio questo lavoro.
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