I Suicidal Tendencies sono sempre stati una mosca bianca (o pecora nera, a seconda dei punti di vista) nel panorama metal: sin dal loro esordio nel lontano 1983 il gruppo capitanato da Mike Muir ha ricevuto tanti elogi quante feroci critiche (famoso il sondaggio in cui furono eletti "Worst Band/Biggest Assholes); mai abbastanza hardcore per essere considerati tali, mai abbastanza thrash per entrare di diritto nella categoria, la band californiana si è sempre mantenuta su di un sottile equilibrio tra queste sonorità, creando una sorta di crossover che vede inoltre l'aggiunta di elementi provenienti dal funk e dal rap. Un frullato che a molti è risultato indigesto ma che, contemporaneamente, ha affascinato molti altri ascoltatori regalando al gruppo lo status di band di culto.
Nel 1990, anno d'uscita di questo "Lights...Camera...Revolution!", i Suicidal Tendencies si trovavano con quella che è sicuramente stata la miglior line-up della storia della band: oltre al solito Cyco Muir alla voce c'erano infatti R.J. Herrera alla batteria, Mike Clark e Rocky George alle chitarre e il funambolico Robert Trujillo al basso; i cinque erano già reduci da "Controlled By Hatred/Feel Like Shit...Déjà Vu" (il loro "longest EP") ma è con questo disco che il gruppo farà davvero sul serio dando alla luce quello che considero, insieme all'omonimo esordio, il più bell'album della loro discografia. In questo cd infatti la band riuscirà a trovare quella perfetta armonia tra le numerose influenze che erano già presenti nelle loro composizioni, questo soprattutto grazie a Trujillo: la tecnica e lo stile funky del bassista, combinati con la scuola hardcore/punk/thrash del trio Muir-George-Clark produrranno un mix perfetto che però, purtroppo, non verrà mai più riproposto da questa formazione (Herrera infatti abbandonerà la band dopo l'uscita di questo disco).
Per quanto riguarda l'aspetto musicale la band si dimostra in forma smagliante: oltre al solito granitico muro di chitarre e alla precisa batteria di Herrera il sound viene impreziosito dalle 4 corde di Trujillo, il quale si dimostra perfettamente inserito nelle dinamiche del gruppo nonostante il poco tempo passato dal suo arrivo. L'input funky del bassista si sente soprattutto in "Send Me Your Money", pezzo trascinato appunto dallo slapping del musicista di Santa Monica; oltre a Trujillo la parte del leone la fanno Rocky George e la sua onnipresente chitarra la quale, tra riff suonati in coppia con Clark e trascinanti assoli, si dimostra come un punto fermo nell'economia della band, fornendo quelle fondamenta thrash che rappresentano la base di ogni pezzo del complesso californiano.
L'altra peculiarità e assoluto caposaldo dei Suicidal Tendencies rimane Mike Muir: il suo cantato al limite tra rap e sermone, la sua voce una volta pulita e un'altra rabbiosa come poche, i suoi testi che paiono quasi un flusso di coscienza e che non fanno sconti a nessuno, tra critiche al "business" della religione ("Send Me Your Money"), inni alla rivoluzione e al riscatto degli oppressi ("Give It Revolution") i quali sembrano estratti da un pezzo dei Rage Against The Machine (gruppo odiato da Muir) per finire con il manifesto programmatico di "You Can't Bring Me Down", Muir dimostra anche di saper trattare problemi personali come la solitudine ("Alone") e l'alienazione causata dalla società ("Lost Again"), confermando così di essere un autore capace di trattare gli argomenti disparati con il suo solito carico di schiettezza, cinismo ed ironia.
In conclusione, "Lights...Camera...Revolution!" merita sicuramente un ascolto sia dagli aficionados del metal anni '80/'90 (in particolare quello della San Francisco Bay Area) ma, allo stesso tempo, anche da coloro che si accostano con un po' di riserve al metal di quel periodo. Potrete finire per amare questo gruppo o anche per odiarlo, ma di sicuro il lavoro di Cyco e compagni non vi lascierà indifferenti.
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